Nella Regione Liguria è stato approvato in via definitiva il disegno di Legge recante le misure di rilancio dell’edilizia e di riqualificazione del patrimonio, anche urbanistico, così come previsto dal Governo nazionale con il “piano casa“.
La Legge sull’edilizia in Liguria si potrà applicare, così come previsto anche in altre Regioni, anche sugli immobili non residenziali con il conseguente vantaggio di sfruttare i premi di cubatura previsti; in ogni caso, per gli immobili non residenziali, le pratiche di demolizione e di ricostruzione delle unità immobiliari dovranno passare dall’approvazione da parte dei Comuni dove insiste l’unità immobiliare attraverso la Conferenza di Servizi.
Inoltre, come riporta l’ANCE, Associazione Nazionale Costruttori Edili, in Liguria un immobile non residenziale demolito potrà essere ricostruito anche su un’altra area sempre con approvazione del Comune attraverso la procedura della Conferenza dei Servizi, ed a patto che l’area dove costruire la nuova unità immobiliare sia idonea. Anche la Regione Sardegna ha adottato il “Piano casa” del Governo che, come per la Liguria, permettere di sfruttare i premi di cubatura anche per le unità immobiliari ad uso non residenziale.
In Sardegna i premi di cubatura sono stati definiti in modo tale che possano diventare ampi nel momento in cui l’intervento, oltre a far aumentare la cubatura, permetta anche il contenimento dei consumi, e quindi il risparmio energetico. Ammesso con il “piano casa” della Regione Sardegna è anche lo sfruttamento del premio di cubatura con il cambio della destinazione d’uso dell’unità immobiliare a patto che non vada a scontarsi con gli strumenti urbanistici vigenti sul territorio.
In tutte le Regioni sono poi stati definiti dei limiti di applicazione del “Piano casa” a tutela del paesaggio, dei centri storici e comunque di tutte quelle aree aventi interesse ed importanza a livello artistico ed architettonico. I divieti, inoltre, si fanno sempre più stringenti e sono tassativi per tutti quegli immobili che sono o vincolati o ancor peggio non accatastati ed abusivi.
Per le Regioni dove invece il “piano casa” è stato approvato nei mesi scorsi, i termini di adozione da parte dei Comuni sono già scaduti; è il caso della Toscana, Umbria, Trentino, Piemonte, Emilia Romagna e Lombardia dove, di conseguenza, si può entrare nella fase operativa attraverso la presentazione delle pratiche di demolizione e ricostruzione o di ampliamento edilizio.