Nello scorso mese di aprile in Italia c’è stata una lieve crescita dei tassi applicati sui finanziamenti erogati dalle banche alle famiglie con la finalità di acquisto della casa. A rilevarlo è stata l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, nel suo Outlook Mensile relativo al corrente mese di maggio, aggiungendo altresì come i tassi medi siano passati dal 2,99% di marzo al 3,05% medio del mese scorso. Questo tasso medio, in particolare, comprende i finanziamenti per la casa erogati alle famiglie sia con la formula del mutuo ipotecario a tasso fisso, sia con quella a tasso variabile e tutte le altre miste ed innovative come il mutuo con il cap, ovverosia a tasso variabile ma con il tetto massimo alla rata mensile da pagare. Questa tendenza rilevata dall’Associazione Bancaria Italiana non sorprende visto che nelle ultime settimane il costo del denaro sui mercati è aumentato.
Lo dimostra l’andamento del tasso euribor con scadenza a tre mesi che è il tasso tipico con cui di norma nel nostro Paese vengono indicizzati i finanziamenti ipotecari con il tasso variabile. Chi già paga un mutuo a tasso variabile da qualche anno a questa parte, si sarà accorto come negli ultimi mesi l’importo della rata mensile da pagare sia progressivamente aumentato. La fase attuale è particolarmente indicativa sui vantaggi ma anche sui rischi legati alla stipula di un mutuo variabile.
Un mutuo indicizzato all’euribor, infatti, è più conveniente rispetto al mutuo a tasso fisso; questo perché il mutuo variabile è in partenza più conveniente in termini di spesa per interessi, ma è realmente conveniente solo quando nel tempo i tassi di interesse si mantengono stabili, o meglio, tendono a scendere. Altrimenti, chi già a priori è cosciente del fatto che non potrebbe permettersi aumenti della rata mensile da pagare, allora farebbe bene eventualmente a valutare la stipula di un mutuo con la rata e la durata fissa che mette al riparo per tutta la durata del piano di ammortamento dai rischi di aumento dei tassi sul mercato.