Con l’entrata in vigore dell’imposta sostitutiva sui redditi da locazione, la cosiddetta cedolare secca sugli affitti, molti proprietari di immobili in Italia otterranno risparmi fiscali anche rilevanti, ma per quei proprietari che invece si ostinano a locare le case in nero il futuro potrebbe essere difficile, molto difficile. Questo perché contestualmente all’entrata in vigore della cedolare secca è scattata una stretta contro le locazioni in nero che fornisce importanti strumenti di tutela e di rivalsa a favore dell‘inquilino. Quest’ultimo, se denuncia il proprietario di immobili furbo, infatti, può avvalersi di un contratto di locazione regolare, per una durata pari a quattro anni, a fronte di un canone che si riduce addirittura di un quinto. Ma come fare a smascherare il proprietario di case furbo?
Ebbene, in accordo con quanto riporta il portale di annunci immobiliari online Idealista.it in un interessante articolo, l’inquilino come prima cosa deve collegarsi al sito Internet dell’Agenzia delle Entrate e scaricare il cosiddetto “modello 69”; dopodiché deve entrare in possesso dei dati del proprietario, da quelli catastali dell’immobile al codice fiscale, e passando per i dati anagrafici. Poi dell’immobile che il proprietario continua a locare in nero, nonostante la potenziale stangata che può scattare a suo carico con la “ribellione” dell’inquilino, occorre inoltre reperire il dato relativo alla rendita catastale. In merito a questo dato Idealista.it fa presente come non vada inserito nel modello 69, ma è fondamentale per andare a determinare il nuovo canone d’affitto fortemente ribassato.
Chiaramente questa procedura non sempre è fluida visto che può essere difficile risalire sia ai dati completi del proprietario dell’immobile, sia a quelli della casa locata in nero. In questi casi Idealista.it, tra l’altro, consiglia di andare a prendere le bollette di acqua, luce e gas, se sono intestate ancora al proprietario, oppure agire con un po’ di inventiva indagando tra i vicini a caccia di informazioni!