Ci si ammala anche per una vita trascorsa all’interno di edifici che non sono realizzati secondo standard che rispettano la nostra qualità della vita, se non ottimale, almeno passabile. Così a Bari, per il prossimo 9 luglio, il Collegio dei Geometri e Geometri Laureati del Collegio del capoluogo pugliese ha organizzato un convegno dal significativo titolo “Come costruire a misura d’uomo“, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Donne Geometra. L’evento si terrà in occasione dell’incontro formativo sul tema “Abitare e Vivere: sick building syndrome” (sindrome dell’edificio malato), presso la sala Convegni dell’Hotel MAJESTY, in via Gentile, 97/B. Le prenotazioni possono essere inviate presso la segreteria del Collegio di Bari Il Seminario è accreditato dal Consiglio Nazionale: a tutti i partecipanti saranno riconosciuti tre crediti formativi. “L’evento sarà tenuto da Nicola Fiotti, ricercatore di fama internazionale” alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Trieste, precisano gli organizzatori, aggiungendo che, autore di
numerose pubblicazioni su prestigiose riviste scientifiche, vincitore di premi per l’attività di ricerca post laurea, Fiotti ha acquisito negli anni una rilevante esperienza nelle tecniche di laboratorio relative alla Genetica e alla Medicina molecolare.
Fiotti ha anche partecipato come relatore a numerosi congressi internazionali, come quelli della European Atherosclerosis Society; Meeting of the Antithrombotic Trialists Collaboration, International Symposium on Fibrinogen and Cardiovascular Disease, Congressi Mondiali della International Union of Angiology, e della società Lituana di Cardiologia. Svolge attività di revisore per importanti riviste scientifiche internazionali. Ha un trascorso come “Assistant Professor” presso il dipartimento di Chirurgia, della University of Nebraska Medical Center, a Omaha (USA) e attualmente è ricercatore nel settore scientifico disciplinare “malattie cardiovascolari”. Il seminario vuole dare la possibilità – a quanti si trovano a dover fare i conti nella loro professione con l’abitare sostenibile – di affrontare e risolvere i problemi derivanti dalla “sindrome dell’edificio malato”, in fase di progettazione e di ristrutturazione. Gli organizzatori precisano ancora che
Intervenire su questi fronti dovrebbe contribuire ad un rilevante aumento della produttività all’interno delle strutture, ad un miglioramento della qualità di vita, alla riduzione dell’assenteismo lavorativo, alla diminuzione delle patologie generate dall’edificio malato.