Sono sempre di meno le richieste di acquisto casa da parte dei cittadini britannici. La domanda di compravendita di proprietà immobiliari ad utilizzo abitativo sta infatti continuando la sua strada di decrescita, con una flessione che fa del mese di giugno il terzo mese consecutivo in diminuzione, a causa di una fiducia dei consumatori sempre più bassa, e di una evidente difficoltà nel poter avere accesso continuativo al credito bancario.
A sostenere le conclusioni di cui sopra è stata negli scorsi giorni la National Association of Estate Agents (cioè, la locale associazione nazionale degli agenti immobiliari), secondo cui durante il mese oggetto di considerazione il numero di cittadini registrati presso gli agenti immobiliari quali soggetti interessati a poter acquistare una casa sarebbe calato in maniera piuttosto netta, denotando un simbolo delle determinanti espresse in apertura.
L’Associazione si dice convinta che la barriera più importante per poter garantire la ripresa del mercato immobiliare locale sia la scarsa disponibilità di mutui bancari, con le politiche creditizie degli istituti di finanziari che sono ancora troppo prudenti per poter garantire un valido sostegno alle operazioni di compravendita di abitazioni, come d’altronde è stato affermato da più parti nel corso degli ultimi mesi.
E così, mentre la Banca d’Inghilterra continua a mantenere su basse soglie i propri livelli di riferimento dei tassi di interesse, le banche continuano ad approvare sempre meno domande di mutuo. Una situazione che rischia di trattenere al ribasso le aspettative di ripresa del mercato immobiliare, di cui effettivamente non si può attualmente prevedere alcuna risalita che coinvolga il breve e il medio termine.
In diminuzione anche la quota di acquirenti della prima casa, con una percentuale ora scesa al 20% rispetto al 24% di maggio, a causa proprio delle richieste degli istituti di credito, che offrono ai propri clienti minori loan-to-value (cioè la quota finanziabile, rapportata al valore totale dell’immobile).