La SouFun Holdings ha annunciato che i prezzi delle case cinesi sono cresciuti ancora, ma con un ritmo che rappresenta il livello minimo nel corso degli ultimi undici mesi. A luglio, infatti, gli effetti dell’intervento del governo – che sta cercando di evitare con ogni sforzo possibile l’emersione di una pericolosa bolla speculativa nel mercato immobiliare locale – sembrano essersi fatti ben più evidenti del recente passato.
I valori commerciali delle proprietà immobiliari ad utilizzo abitativo sono pertanto cresciuti di 0,2 punti percentuali rispetto al precedente mese di giugno, con un trend che – così basso – non era stato riscontrato dall’agosto dell’anno precedente. I prezzi delle proprietà residenziali sono aumentati in 66 delle 100 città oggetto di monitoraggio da parte del sito web di riferimento per l’immobiliare locale.
Ancora, SouFon Holdings dichiara che il valore medio di un’abitazione nel Paese asiatico è ora pari a 1.378 dollari per metro quadro. Un valore che continua a non convincere il governo locale, che è preoccupato che tale soglia possa tramutarsi in una sorta di trampolino di lancio per un nuovo incremento sostanzioso nel corso dei prossimi trimestri, contribuendo ad alimentare le speranze di facile guadagno degli speculatori.
Per tale motivo, il governo ha dichiarato che incrementerà ulteriormente le misure per evitare che i prezzi residenziali crescano nelle piccole città, come peraltro già avvenuto in alcune grandi metropoli dove gli interventi governativi hanno effettivamente dato i loro primi e sostanziosi frutti, come a Beijing e Shanghai, dove si registrano i primi cali nella progressione della crescita dei valori commerciali.
Gli analisti guardano con discreta soddisfazione al rallentamento dei prezzi cinesi, anche se regna la cautela in merito a quanto potrebbe accadere nel corso dei prossimi mesi quando, a causa dell’elevata inflazione e degli investimenti programmati, è altamente probabile che i prezzi rimangano incollati su alte soglie.