Servirebbero nel nostro Paese misure, azioni e provvedimenti incisivi a sostegno delle famiglie che hanno da far fronte sempre di più a costi che vanno oltre la soglia critica dell’equilibrio economico e finanziario. Sono in aumento infatti le famiglie che tra tasse, tributi e balzelli, non riescono più a far fronte alle spese obbligate, con la conseguenza che ci sono spesso da pagare canoni e bollette arretrate con tutto quel che ne consegue. Da questo punto di vista uno dei problemi da affrontare è quello relativo alla casa, non solo per chi l’ha acquistata con un mutuo, ma anche e soprattutto per chi in una casa ci vive pagando l’affitto. Non aiuta di certo da questo punto di vista il taglio ripetuto e persistente dei Fondi statali per il sostegno ai pagamenti del canone di locazione da parte delle famiglie in difficoltà.
Sinora sono stati spesso i Comuni, con risorse proprie, a permettere un dignitoso ammontare dei contributi assegnati con i Bandi alle famiglie in difficoltà. Ma con il calo ed il taglio dei trasferimenti tra poco anche i Comuni rischiano da questo punto di vista di gettare la spugna a causa di casse vuote anche per i servizi essenziali.
Di conseguenza, la Cgil ed il Sunia, il Sindacato Unitario Inquilini ed Assegnatari, sono tornati a chiedere a gran voce la stipula di un Patto per l’Abitare che permetta di non abbandonare le famiglie, sempre di più, che non riescono più ad andare avanti a causa di canoni da pagare per gli affitti troppo alti e comunque non più compatibili con i redditi che, nel frattempo, sono stati falcidiati da una crisi che sembra essere lunga, lunghissima, interminabile e forse ancor peggiore della Grande Depressione del ’29. Secondo Cgil e Sunia il Patto Per L’Abitare deve poggiare su un Piano per l’affitto sostenibile, che sia in grado di fornire nello stesso tempo una concreta risposta al fabbisogno abitativo, e sviluppo dell’occupazione nel settore.