Proprio quando sembrava che la crescita poderosa dei prezzi delle case nell’immobiliare cinese avesse iniziato una fase di rallentamento, giungono all’orizzonte nuovi dubbi sul futuro andamento dei valori commerciali delle proprietà immobiliari ad uso abitativo del più popoloso Paese asiatico, che nel corso dei prossimi anni potrebbe affrontare un nuovo rally di apprezzamento del mattone locale.
Stando infatti alle indiscrezioni degli ultimi giorni, la Cina, insieme alla Corea del Sud, all’India e ad altre nazioni del continente asiatico, potrebbe accettare di mettere in pausa la propria strategia monetaria di crescita dei tassi di interesse di riferimento, al fine di dar seguito a una sinergica cooperazione globale che possa portare a una stabilizzazione dei mercati finanziari e a un rilancio degli equilibri mondiali.
Di conseguenza, la Banca Popolare Cinese dovrebbe lasciare invariato il costo del denaro per i prossimi mesi, almeno fino alla fine dell’anno, e probabilmente anche per quanto concerne la prima parte del prossimo 2012. Lo stesso stanno facendo altre nazioni orientali, convinte che in questo momento occorra cercare una situazione di riequilibrio della serenità dei mercati finanziari, a beneficio di tutti.
Ma cosa potrebbe comportare questo comportamento da parte delle istituzioni monetarie? La conseguenza sul fronte immobiliare potrebbe essere quella di un mantenimento di adeguati livelli di convenienza sull’indebitamento e, di seguito, invogliare pertanto sempre più investitori a cercare linee di credito per operare sul real estate locale, investendo nel mattone in maniera ancor più insistente rispetto al passato.
Quanto sopra, se si dovesse verificare, potrebbe comportare una nuova impennata nella domanda immobiliare cinese e, di conseguenza, la generazione di forti pressioni al rialzo nei valori commerciali del Paese, che non sarà facile tenere a bada con nuovi interventi da parte del governo e delle istituzioni monetarie.