Complice la discesa (parziale) dei prezzi delle abitazioni, l’immobiliare romano riprende il proprio ritmo di convinto incremento, con un volume di compravendita che – stando a quanto sostiene Tecnocasa – si starebbe ora caratterizzando per un aumento discretamente sostenuto.
I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo di Roma sono infatti calati, continua Tecnocasa, con la conseguenza di aver generato una sostanziale spinta nell’andamento delle compravendite, che infatti sono aumentate nel corso dei mesi più recenti, andando soprattutto a concentrarsi verso la richiesta di bilocali, i quali assorbono circa 4 richieste su 10, contro il 9% dei monolocali, e il 35% dei trilocali. Minore l’interesse verso i quadrilocali e gli appartamenti ancora più ampi.
Andamento parzialmente simile anche nell’hinterland, dove i prezzi calano, pur in maniera diversa rispetto a Roma. In provincia infatti le difficoltà si sono fatte sentire sicuramente più tarsi – analizza Tecnocasa – poiché in un primo momento l’hinterland ha saputo assorbire la domanda “uscente” di Roma. In pratica, chi non si è più potuto permettere l’acquisto di una casa nella Capitale, ha indirizzato il proprio sguardo nell’estrema periferia. Una volta terminato l’assorbimento delle richieste di questa natura, anche nell’hinterland i prezzi sono calati, pur in maniera minore rispetto alla media romana.
Nonostante tutte le difficoltà, sottolinea l’operatore immobiliare, l’investimento nel mercato immobiliare (e, in particolar modo, quello residenziale), continua ad essere l’impiego preferenziale per chi se lo può consentire. In altri termini, gli italiani (non solo a Roma), sono convinti che mettere da parte i propri risparmi sul mattone sia la soluzione più conveniente nel medio lungo termine, garantendosi in tal modo una protezione significativamente maggiore rispetto a qualsiasi altra forma di investimento equivalente nel lungo termine. La lenta ripresa di prezzi e attività sembra dar ragione a chi la pensa così.