Prosegue il calo dei tassi di interesse applicati dalle banche americane alle operazioni di mutuo casa. Stando a quanto sostiene infatti la società Freddie Mac, che ogni mese procede nella sua periodica rilevazione del costo del denaro per le transazioni di finanziamento immobiliare, i tassi di interesse sarebbero scesi ulteriormente, rispetto alla settimana precedente, a principale causa delle dichiarazioni della Federal Reserve, la quale ha auspicato nuovi interventi al fine di ridurre ancora il costo dei prestiti.
La conseguenza è stata che i tassi di interesse applicati mediamente dagli istituti di credito americani alle operazioni di mutuo a tasso fisso con scadenza pari a 30 anni sono calati a 4,01 punti percentuali nella settimana terminata il 29 settembre, contro i 4,09 punti percentuali rilevati nel corso della settimana precedente. In calo anche i tassi di interesse medi per le operazioni di mutuo casa con scadenza a 15 anni, che passano dai precedenti 3,29 punti percentuali agli attuali 3,28 punti percentuali.
Come detto, il dato ribadito da Freddie Mac è il più basso della storia, visto e considerato che da quando la società americana ha avviato il suo monitoraggio (nel 1971), mai era stato rilevato un costo del denaro così basso, rendendo evidentemente più conveniente l’operazione di indebitamento a fine immobiliare.
Ad ogni modo, il ribasso ulteriore del costo del denaro non sembra garantire grande fiducia nelle menti degli osservatori locali e internazionali, che sottolineano come l’abbassamento delle soglie dei tassi medi sia esclusivamente una piccola e minoritaria contribuzione nella potenziale ripresa del segmento. In altri termini, i tassi di interesse da soli non possono fare granchè per poter rilanciare le operazioni di mutuo e le compravendite nel mercato immobiliare.
Il prezzo medio di una casa è contestualmente calato dai 177.300 dollari di agosto 2011 ai 168.300 di agosto 2010.