Stando a quanto afferma una recentissima analisi compiuta dalla National Association of Realtors, il numero di preliminari di vendita siglati per formalizzare una futura compravendita di una proprietà immobiliare ad utilizzo abitativo negli Stati Uniti avrebbero subito un deciso calo nel corso del mese di agosto, significando una scarsa contribuzione positiva da parte del basso costo del denaro e dei bassi prezzi delle stesse case.
La National Association of Realtors evidenzia infatti come nel corso dell’ottavo mese dell’anno il volume di preliminari di vendita siglati abbia subito un calo pari a 1,2 punti percentuali rispetto al mese precedente, nel quale – a sua volta – il volume di preliminari di vendita aveva generato una contrazione pari a 1,3 punti percentuali.
Occorre tuttavia segnalare come la contrazione riscontrata nel corso dell’ottavo mese dell’anno sia tutt’altro che inaspettata: gli stessi economisti consultati da Bloomberg Media attendevano una flessione del dato di almeno 2 punti percentuali, evidentemente sfiduciati dalla nuova ondata di ribassi nei costi delle operazioni idi finanziamento immobiliare erogati dagli istituti di credito statunitensi.
Se infatti è vero che il costo denaro è sempre più contenuto, e che i prezzi delle case (usate, e in parte nuove) rimangono su soglie di estrema convenienza, è anche vero che sull’altro piatto della bilancia il mercato immobiliare deve tenere in considerazione dell’elevata disoccupazione (al 9,1%) e dell’incredibile ammontare di pignoramenti attualmente in atto, che stanno controbilanciando gli sforzi positivi per il rilancio del comparto.
Non c’è pertanto grande ottimismo per quanto concerne gli ultimi mesi dell’anno, periodo che dovrebbe consolidare il trend negativo finora espresso dal mercato immobiliare statunitense, nella speranza che il 2012 possa porsi ome l’anno della stabilizzazione e del tiepido rilancio dei principali dati fondamentali nell’espressione dello stato di salute del real estate a stelle e strisce.