Secondo quanto afferma una ricerca compiuta da Nationwide Building Society, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nel mercato del Regno Unito sarebbero cresciuti per il secondo mese consecutivo durante quello di ottobre. Un rialzo che tuttavia non è certo sufficiente per consentire agli osservatori del real estate locale di poter tirare l’atteso sospiro di sollievo, considerando invece la fine dell’anno come un periodo prossimo a un ulteriore decremento dei valori commerciali delle abitazioni.
Secondo l’analisi di Nationwide, il costo medio di un appartamento sarebbe cresciuto di 0,4 punti percentuali durante il mese di ottobre rispetto al precedente mese di settembre, per un controvalore commerciale pari a 165,650 sterline (circa 267.300 dollari). Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, invece, i valori di mercato sono superiori di 0,8 punti percentuali, per il primo incremento annuo in sei mesi.
Le previsioni sul futuro rimangono molto incerte – sostiene il chief economist Robert Gardner all’interno dell’analisi. “Con le dubbie riprese dell’economia nazionale, la crescita dei prezzi delle case rimarrà molto debole nel corso del prossimo periodo, con i valori commerciali che rimarranno stabili o modestamente inferiori agli attuali nel corso del prossimo anno”.
Per quanto concerne il comparto creditizio collegato al settore immobiliare, la Bank of England la scorsa settimana ha affermato come le erogazioni di mutui casa effettuate nel corso del mese di settembre siano pari a 50.697 unità, contro le 52.347 di agosto. Una diminuzione che porta ancora più indietro nel tempo il primo paragone di confronto.
Considerata la debolezza dei dati fondamentali, non c’è da quindi da scommettere su una pronta ripresa del comparto immobiliare. Probabilmente l’inversione di tendenza concreta avverrà nel corso della fine del 2012 o, ancora più presumibilmente, direttamente nel corso del successivo 2013. Occorreranno però altri due o tre anni per poter ritornare sui valori conosciuti all’inizio della crisi, e altri anni ancora per poter riassaggiare i valori commerciali precedenti al periodo di criticità.