A distanza di alcuni mesi dal nostro ultimo post in merito, torniamo ad occuparci dell’andamento di uno dei mercati immobiliari più duramente colpiti dalla crisi internazionale, quello di Dubai. Stando a una recente rilevazione, infatti, sembrerebbe che il mercato immobiliare dell’area di riferimento stia riscontrando qualche lieve segno di risveglio, quanto basta per conferire agli analisti una discreta ventata di ottimismo sul prossimo triennio.
Il punto di partenza di questa nostra breve analisi non può tuttavia che essere rappresentato dal confronto dell’attuale soglia dei valori commerciali con quella riscontrata nei picchi di mercato del 2008: ad oggi, infatti, le case di Dubai si vendono in quantitativi inferiori al 70% di quanto rilevato appena tre anni fa. Una debacle senza grandi precedenti nella storia del mattone, che tuttavia sembrerebbe aver toccato il fondo.
Stando alle analisi compiute dalla Dubai Land Department, infatti, durante i primi dieci mesi dell’anno gli investitori locali e internazionali avrebbero acquistato 1.603 proprietà immobiliari, contro le 5.363 di tre anni fa. Tuttavia, rispetto al 2009 il numero delle transazioni sarebbe comunque in positiva crescita del 37%, dimostrando che – forse – qualche timido segnale di risveglio è tutto sommato riscontrabile.
Il numero medio di contratti immobiliari siglati a Dubai è pertanto pari a 160, contro i 117 del 2009, ma pur sempre drammaticamente inferiore alla media del 2008, quando il numero medio pera pari a 536 unità. Un crollo probabilmente attendibile, considerato che da quando Dubai ha aperto il suo mercato immobiliare agli stranieri (nel 2002), i prezzi sono cresciuti in maniera continua, con un picco tra l’inizio del 2007 e la metà del 2008 (+ 80%). Una bolla che sembra ora essersi definitivamente sgonfiata, mettendo nel dubbio esito miliardi di dollari investiti nei cantieri immobiliari della zona.
Continueremo ad aggiornarvi sull’evoluzione di questo delicato e sensibile mercato real estate nel corso delle prossime settimane.