Non tutte le previsioni sul mercato immobiliare nordamericano sono negative. Anzi, c’è chi prevede addirittura che il prossimo esercizio sarà caratterizzato da una decisa crescita del settore, in grado di trainare l’economia statunitense verso un corposo apprezzamento, che permetterà al Paese di uscire dalla fase più difficile di questa lunga crisi che ha coinvolto tutte le principali economie mature, risparmiando parzialmente quelle emergenti.
A sostenere quanto sopra è il team di analisti della UBS Securities, secondo cui i prezzi delle case americane si sarebbero definitivamente stabilizzati, e le banche – spinte da una concorrenza piuttosto dinamica – diventeranno sempre più dinamiche in termini di competitività, poiché vorranno accaparrarsi una quota significativa del mercato dei mutui. Ma è davvero così semplice poter prevedere il rimbalzo tecnico del real estate statunitense?
A spegnere i facili entusiasmi arrivano le considerazioni più corpose sul futuro delle curve che evidenziano il trend assunto dall’immobiliare nordamericano. Lo spettro del double dip non è ancora del tutto svanito. Ma, secondo gli analisti, se si verificherà l’atteso evento, sarà solo il frutto della combinazione di una serie di fattori negativi, come la perdita della fiducia da parte di imprese e consumatori, uno shock esterno (come quello proveniente dal vecchio Continente) o problemi politici e sociali di grava entità.
Non si può pertanto che attendere, ancora una volta, gli eventi in pianificazione per il corso dei prossimi mesi. È plausibile che i valori commerciali e le transazioni compiute all’interno del mercato immobiliare statunitense non mostrino grandi scossoni rispetto ai numeri già consolidati nel corso dei mesi precedenti, rinviando qualsiasi possibilità di potenziale inversione di tendenza alla fine del 2012 o, più probabilmente, entro la metà del 2013. L’accentuarsi della crisi dell’eurozona potrebbe tuttavia prolungare ulteriormente le stime di ripresa.