Nel corso del mese di novembre i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo del mercato cinese avrebbero conseguito la loro peggiore prestazione dell’anno, con oltre metà delle 70 principali aree urbane oggetto di periodico monitoraggio in grado di mostrare declini più o meno sostanziosi, frutto dei nuovi piani del governo finalizzati a scongiurare il rischio di un’esplosione della bolla di settore.
Stando a quanto afferma il monitoraggio compiuto dal governo, infatti, nel corso del mese di novembre in 49 delle 70 città oggetto di osservazione si sarebbe riscontrato un calo dei prezzi delle case rispetto al precedente mese di ottobre, contro una proporzione che – appena 33 giorni prima – erata stata di 33 su 70: l’undicesimo mese dell’anno infrange pertanto la soglia del 50% del totale delle aree urbane, anticipando un dato di dicembre che sarà probabilmente in grado di replicare tale performance.
A ciò si aggiunga che, delle rimanenti 21 città protagoniste del report statistico, solo 5 hanno mostrato un incremento dei valori commerciali su base mensile, mentre le altre 16 hanno sostanzialmente mantenuto la posizione che aveva consolidato nel decimo mese del 2011 che si accinge a conclusione.
Il governo intanto fa sapere che continuerà ad applicare le rigide misure sul mercato immobiliare cinese, “penalizzando” le vendite di proprietà immobiliari, e abbassando il loan to value nelle operazioni bancarie, al fine di permettere l’acquisto delle proprietà abitative solamente a chi possiede una percentuale rilevante di risorse proprie.
Nelle principali città della Cina (Shanghai, Beijing, Shenzhen, Guangzhou), i prezzi delle nuove case sono calate di 0,3 punti percentuali rispetto al mese di ottobre, per più grande declino mensile del 2011. Il più ampio calo su base mensile è tuttavia riscontrabile nell’area orientale di Ningbo e in quella settentrionale di Shenyang, dove i prezzi sono calati di 0,6 punti percentuali. Best performer Guiyang, in incremento di 0,2 punti percentuali.