Le domande dell’anno, per quanto concerne il mercato immobiliare, sono sempre le stesse: è il momento giusto per comprare? I prezzi delle case scenderanno ancora? Conviene attendere tempi più propizi? L’investimento nel mattone si rivelerà un investimento azzeccato, oppure conviene investire i propri risparmi in strumenti alternativi, ponendo il proprio denaro, ancora una volta, nelle mani dei prodotti finanziari?
Per comprendere quali possano essere le risposte a tali questioni, è venuto in soccorso il direttore generale del Credit Bureau Services di CRIF, Enrico Lodi, che segnala come – rispetto al 2010 – la domanda di mutui ipotecari sia calata del 33%. In altri termini, il volume d’affari delle operazioni di finanziamento finalizzate alle operazioni immobiliari sarebbero crollate di un terzo, ponendo le basi per un’apertura di 2012 tutt’altro che ottimistica.
Ad ogni modo – come sottolineato da un breve approfondimento condotto da Libero News – il dato segnalato dal direttore CRIF non riporta alcuni elementi in grado di influenzare, nel bene e nel male, l’elemento statistico sopra riportato. Tra i principali, il fatto che nel mese di rilevazione (ottobre) del dato, la manovra Salva Italia non fosse ancora stata licenziata (e pertanto non erano ancora note le caratteristiche dell’imposizione fiscale sugli immobili), e il fatto che del crollo di un terzo delle operazioni di mutuo, siano corresponsabili le banche, fattesi molto più attente nel processo di selezione del credito.
Nel breve termine, è probabile che tale trend possa trovare una naturale prosecuzione, portando in ulteriore ribasso la domanda di case e, di conseguenza, generando evidenti pressioni alla diminuzione dei valori commerciali. L’acquisto di una casa per solo scopo di investimento rischia pertanto di tradursi in un impiego non ottimizzante nel breve termine, mentre rimane una scelta preferenziale in caso di acquisto per scopo residenziale, o per un’ottica di impiego nel lungo, o lunghissimo periodo.