Sono finalmente giunte a conoscenza le statistiche ufficiali sull’andamento del mercato immobiliare spagnolo nel corso del 2011. Dati che – come era ampiamente possibile attendersi – confermano le straordinarie difficoltà cui sta andando incontro il real estate del Paese iberico, che ha chiuso lo scorso anno con un saldo nettamente negativo sia per quanto concerne l’andamento delle transazioni di compravendita, sia per quanto concerne i valori commerciali di conclusione dei contratti di acquisto delle proprietà abitative. E il 2012, almeno stando alle prime settimane, non sembra esser cominciato nel migliore dei modi.
L’Istituto Nazionale di Statistica (INE) di Madrid attesta infatti un calo delle vendite di abitazioni pari al 17,7%, dopo che il 2010 aveva vissuto una leggera ripresa (+ 6,8%) più che altro detrminata dal crollo dell’esercizio ancora precedente. Ragionando in termini assoluti, il totale delle case vendute in Spagna è stato pari a 361.831 unità, meno della metà dell’ammontare che era stato riscontrato nell’ultimo anno antecedente all’esplosione della crisi economico finanziari del 2008.
Ad ogni modo, il fondo del barile non dovrebbe ancora esser stato toccato. La maggioranza degli studi diffusi all’interno dei confini spagnoli afferma infatti come il mercato immobiliare iberico possa peggiorare ulteriormente, a causa di una scarsa crescita dell’economia locale (+ 0,7% nel 2011) che dovrebbe invertire la tendenza, e accomodarsi in fase recessiva, per il 2012 appena cominciato (con presumibile comparsa del segno negativo già al termine del primo trimestre dell’anno).
Per quanto concerne il solo settore immobiliare, ricordiamo come a dicembre 2011 le transazioni siano state 23.255 unità, il 15,6% in meno rispetto a quelle rilevate a novembre, e il 25,3% in meno rispetto a quelle di dicembre 2010. Per quanto riguarda infine l’offerta di mercato, si stima che in Spagna vi siano almeno 1,5 milioni di abitazioni in attesa di essere vendute.