A Roma la Giunta della Capitale ha approvato il “piano casa”, che consta di tutta una serie di progetti alquanto ambiziosi che, in prevalenza, andranno a coprire a 360 gradi la domanda abitativa delle fasce più deboli della popolazione romana.
L’approvazione del piano, facendo riferimento ai dati più recenti forniti dal Cresme, che rileva una richiesta pari ad oltre 46 mila alloggi, apre le porte alla messa in cantiere di quasi 26 mila case che saranno costruite, ed a tutta una serie di verifiche periodiche sullo stato di attuazione del piano stesso.
L’intento è quello di soddisfare le richieste di alloggi da parte di chi non può permettersi di accedere, a causa delle basse disponibilità economiche, agli immobili sul mercato privato; il soddisfacimento di questo fabbisogno abitativo avverrà attraverso il potenziamento dell’housing sociale, un modello di offerta abitativa attraverso la realizzazione di alloggi a basso costo da destinare ai giovani, ed in particolar modo agli studenti, ai lavoratori fuori sede ed alle famiglie a basso reddito.
L’emergenza casa sarà altresì contrastata attraverso l’edilizia residenziale pubblica (Erp), che garantirà alle famiglie disagiate di accedere a case in affitto a canone inferiore a quello di mercato. Ad esempio, il Comune di Roma stima che sarà possibile ricavare ben 250 alloggi attraverso l’emissione di un bando di evidenza pubblica finalizzato a permettere ai fabbricati non residenziali il cambio di destinazione d’uso, con la conseguenza che ci saranno a disposizione nuove case “Erp”.
Per quanto riguarda invece l’housing sociale, ben 1.000 alloggi saranno reperiti sempre con bando pubblico con il cambio della destinazione d’uso, ed altri 1.750 sempre dal cambio di destinazione d’uso ma riguardante le zone urbanistiche del piano regolatore generale. Anche il piano di recupero delle case rurali e degli immobili agricoli, inoltre, contribuirà ad incrementare l’offerta di housing sociale per altri 2.000 alloggi grazie a delle opere di riqualificazione dei fabbricati.