Anche in Italia sta scoppiando una bolla immobiliare? La risposta, per il quotidiano Rinascita, è assolutamente positiva. Il giornale afferma infatti che qualsiasi agenzia immobiliare presente sul territorio nostrano sa, “in gran segreto, senza farlo sapere troppo in giro, quanto sia calato il numero di vendite e quanto, nonostante ciò, i prezzi siano congelati”. Ma è davvero così? C’è davvero il rischio di una bolla immobiliare latente?
In effetti, alcune delle considerazioni prodotte dal quotidiano sembrano essere largamente condivisibili: “la verità profonda è che in Italia moltissime case appartengono a imprenditori e liberi professionisti che hanno “messo la firma” in banca sul credito aziendale. Poiché la firma ha forza a seconda delle proprietà immobiliari, il risultato è che tali imprenditori hanno bisogno di essere proprietari per disporre del credito. Per indebitarsi con le banche, insomma. Così accade che tutto il mercato immobiliare sia, come dire, ingessato”.
Certo è che non basta l’esempio di cui sopra per trarre considerazioni generiche sull’andamento del mercato immobiliare italiano. Che però vi sia, in Italia, una strana rigidità verso il rialzo delle quotazioni immobiliari, è davvero privo di dubbi. Il problema rimane comprendere quanto saprà ancora tenere tale “rigidità” (ovvero, fino al termine della crisi di settore) e quanto invece stia celando un prossimo crollo.
“Quindi esiste già un crollo dell’immobiliare in Italia” – prosegue il quotidiano – “Ma è tutto drogato: il mercato non ha cambiato idea sul prezzo delle case (non può, essendo ingessato da debiti e ipoteche: si può vendere solo per sanare il debito, e solo se il ricavato ricopre il debito), semplicemente perché altrimenti falliscono tutti, famiglie, imprenditori… e banche comprese”.
Un allarme, quello lanciato da Rinascita, che sembra essere abbastanza condivisibile. Difficilmente, tuttavia, riteniamo che il mercato immobiliare italiano andrà incontro a un vero e proprio crollo. Più probabili sono invece nuovi cali delle quotazioni, per proporzioni più intense di quelle passate, ma pur sempre a macchia di leopardo su territorio della Penisola.