Come si evolverà il mercato immobiliare delle zone del terremoto? Quali saranno gli sviluppi del real estate delle aree maggiormente colpite dal sisma? Nel breve termine, purtroppo, non sembrano esservi margini per buone notizie, anzi. Le richieste di vendita di case e locali non residenziali all’interno dei territori in questione stanno continuando a crescere sempre più e, sebbene – fortunatamente – non si riscontrino episodi di sciacallaggio immobiliare, sembra certo che le pressioni al ribasso delle quotazioni immobiliari si faranno sempre più forti nelle prossime settimane.
A parlarne è stato, in un approfondimento di qualche giorno fa, anche il Resto del Carlino, secondo cui “tutto dipende dall’edificio sul quale campeggia la scritta. In tempi di case inagibili e di futuro da ricostruire altrove, rispetto all’abitazione di prima, chi è proprietario di immobili prova a lanciare l’invito e l’offerta. Ma oggi, dopo il terremoto, con un mercato immobiliare già compromesso dalla crisi economica, in pochi sono disposti a raccoglierli. Meglio stipulare contratti di locazione, magari transitori. Da circa due settimane le agenzie immobiliari della Bassa modenese sono infatti tempestate di chiamate di cittadini in cerca di case in affitto. Pochissimi i compratori, nonostante le scritte vendesi”.
Il mercato sembra essere pertanto in lenta evoluzione. Chi è stato colpito dal sisma, dopo i primi momenti di smarrimento, sta ora cercando di riprendere in mano la propria vita guardandosi intorno alla ricerca di un locale: di qui il forte aumento delle richieste di affitto, in buona parte ammobiliati. In crescita anche la richiesta di lotti edificabili per case in legno o fabbricati antisismici, che dovrebbero caratterizzare l’evoluzione del mercato immobiliare della zona emiliano – romagnola nel prossimo futuro a breve e a medio termine.
Insomma, il business del mattone non si è fermato, ma subirà certamente evoluzioni più specifiche nei prossimi anni.