Qualche giorno fa il quotidiano Il Giornale ha pubblicato un interessante approfondimento su un segmento del mercato immobiliare italiano: le seconde case, acquistate dai cittadini milanesi. In altri termini, vi siete mai chiesti dove acquistano la seconda casa gli abitanti del capoluogo lombardo? E quali sono le mete più gettonate negli ultimi sessant’anni? E infine, dove preferiscono prendere una casa in affitto, piuttosto che sostituire il canone di locazione con l’operazione di acquisto diretto? E come comportarsi in futuro?
“Stare sotto casa” – afferma il presidente di Assoedilizia Colombo Clerici rispondendo all’ultima domanda – “comprare vicino, dove si può tenere sott’occhio la proprietà e dove c’è un bacino che potenzialmente garantisce di realizzare l’investimento” (vedi anche vendita seconda case al mare in flessione).
Ad ogni modo, prosegue il quotidiano, “per analizzare la funzione e la storia delle seconde case dei milanesi c’è un criterio di lettura indicativo: segue la scansione storica, le ondate di investimenti e mode che si sono susseguite dal Dopoguerra a oggi? La prima presenza da segnalare è quella delle case di campagna, legate alla tradizione familiare, ubicate prevalentemente in zone poco dotate dal punto di vista turistico-paesaggistico, spesso nel raggio di 40-50 chilometri da Milano. Case grandi, plurifamiliari, indivise. Appartenenti a famiglie che si sono divise in più rami e vengono spesso usate frazionatamente o unitariamente e congiuntamente dai discendenti. Il radicamento in luoghi di villeggiatura antichi (le Prealpi, i laghi lombardi) è legato a volte al periodo bellico, quando le famiglie erano sfollate da Milano”.
Successivamente, a maggior distanza dalla guerra, le case di acquisizione più recente “hanno risposto più direttamente alle esigenze della villeggiatura della famiglia: unifamiliari e dotate di maggior pregio paesaggistico e di servizi. Nel tempo, gli insediamenti principali delle case sono quelli della Riviera ligure e della Versilia (anni Cinquanta-Settanta), delle località montane tradizionali (Settanta-Ottanta), poi delle Prealpi comasche, bergamasche e bresciane, delle Alpi piemontesi, lombarde e venete, della Costa Azzurra e Sardegna (anni Novanta). Dal ’90 al Duemila sono comparse le residenze legate ai golf club, poi è stata la volta delle tenute e delle case di campagna in Toscana e in Umbria (anni 2000), infine in Puglia, in Sicilia (primo lustro degli anni Duemila), fino alla recente moda della case a Venezia, Parigi, Londra, Miami, o addirittura Santo Domingo e Malindi”.