Secondo quanto rilevato da AGI China, che riprende i dati statistici pubblicati dall’Ufficio Nazionale di Statistica, i prezzi degli immobili di nuova costruzione nella maggior parte delle principali città cinesi sarebbero cresciuti per il terzo mese consecutivo anche durante agosto. Nelle 100 città prese in esame, infatti, afferma l’agenzia, “i prezzi medi degli immobili sono aumentati per il terzo mese di fila fino a toccare gli 1092 Euro/m² circa di agosto, in rialzo del 0.24% dal mese di luglio, riferisce China Index Academy (CIA). Molte citta’ hanno invece registrato una flessione nel mese di agosto, con prezzi in aumento in 63 citta’ su base mensile, rispetto alle 70 del mese di luglio”.
Nel contempo, prosegue il comunicato dell’agenzia di stampa, molte città hanno registrato ulteriori aumenti ad agosto, mentre solamente 10 aree metropolitane, contro le 22 del mese precedente, avrebbero riportato un crescita dell’1 per cento.
“Su base annua” – continua l’AGI China – “crolla ad agosto il prezzo medio per i nuovi immobili tra le citta’ oggetto del sondaggio, segnando quasi tre anni di trend al negativo. Al momento in testa ci sono tre citta’ della provincia dello Henan, Changsha, Zhuzhou e Xiangtan, in particolare Changsha, che ad agosto ha registrato una nuova ripresa dopo che, a partire da maggio, aveva visto un trend negativo di tre mesi consecutivi. In 10 citta’ di primo livello come Pechino e Shanghai i prezzi salgono dello 0.45% da luglio ad agosto, sfiorando i 1944 Euro/ m² circa, quasi il doppio rispetto agli standard del resto della Cina, ma 1,49% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, riporta la CIA. Nonostante le misure di controllo adottate dal governo come il divieto di acquisto di un terzo immobile e gli esperimenti di tasse sulle proprieta’ introdotte dal 2010, i prezzi del mattone hanno ripreso a salire dopo l’aumento dei tassi di interessi della Banca centrale e delle riserve obbligatorie per incoraggiare l’economia in declino”.
Rimarrà ora da comprendere cosa sceglierà di fare il governo nazionale di Pechino, che si è detto sempre particolarmente preoccupato nel cercare di limare l’andamento del mercato immobiliare, ponendo un freno agli investimenti speculativi.
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