Su scala internazionale, il mercato europeo degli investimenti diretti sul mattone regge l’impatto della crisi, con un livello di impieghi che appare essere in linea con le aspettative, stando a quanto affermano gli ultimi dati sulle transazioni raccolti da Jones Lang LaSalle Capital Markets in 32 paesi di Europa, Medio Oriente e Africa. Vediamo allora quali sono le principali considerazioni formulabili sulla base di quanto affermano le rilevazioni statistiche, e in che modo potrebbe svilupparsi il mercato degli investimenti immobiliari nel prossimo futuro a breve termine.
Come riportato sulle pagine di Trend Online, un primo commento arriva da Richard Bloxam, a capo del dipartimento European Capital Markets di Jones Lang LaSalle. “In Europa, come in altre regioni, i mercati più grandi e con maggiori liquidità continuano a far registrare dati positivi. Questo scenario è il riflesso della prevalenza di equity buyer alla ricerca di beni rifugio e ha compensato, in una certa misura, la mancanza di attività di transazione in altre parti d’Europa” – ha affermato Bloxam.
Robert Stassen, a capo del dipartimento European Capital Markets Research di Jones Lang LaSalle ha invece dichiarato che “nel Regno Unito, Londra continua a dominare con livelli importanti di attività, nonostante le Olimpiadi che hanno fatto registrare un agosto estremamente tranquillo. Parigi ha avuto un altro trimestre intenso, continuando ad attrarre grandi flussi di capitale internazionale. Nel corso di quest’anno, il Regno Unito e la Francia hanno realizzato volumi in linea con il medesimo periodo dell’anno passato, e insieme hanno rappresentato il 50% dell’attività in Europa”.
“Al contrario” – conclude Stassen sulle pagine di Trend Online – “la mancanza di immobili di qualità sul mercato nei settori uffici e retail in Germania ha indotto una contrazione nei volumi relativi agli immobili commerciali. È tuttavia da notare che nei primi tre trimestri del 2012 in Germania si è verificato un forte interesse nel settore residenziale che ha fatto registrare intorno agli € 8 miliardi di transazioni rispetto ai € 6 miliardi relativi a tutto il 2011. In Europa centrale e orientale (inclusa la Russia) i volumi degli investimenti hanno subito un arresto, con un 40% in meno rispetto al periodo equivalente dell’anno passato, il che è indice di minori opportunità di investimento anziché di un reale cambiamento nell’interesse degli investitori”.