Dagli Stati Uniti all’Inghilterra, il boom del mercato immobiliare del lusso non sembra conoscere battute d’arresto. Il Corriere della Sera racconta di un particolare e ristrettissimo segmento del real estate internazionale che, a dispetto della crisi di macro settore, può garantire ottimi tassi di remunerazione a chi decide di investire nel mattone più pregiato del mondo. A patto di potersi garantire acquisti da svariati milioni di dollari, in contanti, senza badare a sconti e costi di mediazione.
Tralasciando l’andamento dei prezzi nelle più grandi metropoli internazionali, dove il boom ha assunto dimensioni straordinarie, il Corriere ricorda come pochi giorni fa “un articolo del quotidiano Financial Times parlava per esempio degli alti prezzi ai quali vengono ancora oggi – 2012, anno quinto della Grande crisi – messe in vendita le case nel Chianti (con annesso vigneto): 11 ettari vicino a Panzano per 5,5 milioni di euro; una casa colonica ristrutturata non lontano da Gaiole, 4,5 milioni. Sempre nel Chianti, una villa in condizioni perfette, con terrazze panoramiche, piscina riscaldata e dépendance per gli ospiti può essere comprata per 5,6 milioni”.
Simile il discorso sul Lago di Como, dove “un complesso straordinario che comprende una villa di 1.200 metri quadrati decorata in stile Settecento, tra gli altri dal progettista della Porta Maggiore del Duomo di Milano Lodovico Pogliaghi; una piscina; un grande parco («esotico» dice l’offerta di vendita); una seconda villa; un edificio di tre piani per i dipendenti; una casa del custode; una serra; un belvedere e una promenade panoramica è sul mercato con un valore stimato di 30 milioni”.
L’impressione, confortata dalle elaborazioni del Corriere, è insomma che esista un settore trasversale, diffuso in tutto il mondo, che sia totalmente slegato dal rimanente comparto immobiliare. Un settore che, come abbiamo visto, riguarda da vicino anche il nostro territorio, che ben può vantare specifiche aree di elevato pregio, a forte attrazione di investitori stanieri.