Il mercato immobiliare italiano non assisterà ad alcuna ripresa fino alla fine del 2013. O, forse, addirittura 12- 18 mesi oltre. A sostenerlo sono gli esperti di Nomisma, che pochi giorni fa, a Milano, hanno reso noti i risultati del III Rapporto sul Mercato Immobiliare 2012. La crisi, che riguarda oramai in ugual modo sia il segmento residenziale che quello non residenziale, ha il suo nodo cruciale nel mercato finanziario. Ma vediamo quali sono le principali valutazioni espresse da Nomisma.
“Il nodo cruciale resta il mercato finanziario” – ha affermato Pietro Modiano, presidente di Nomisma – “Negli ultimi mesi non sono arrivate le notizie di distensione dal mercato del credito, che fondavano sulla speranza che gli interventi europei avessero rimosso i vincoli di liquidità e si fossero trasferiti all’economia reale”.
Negli ultimi quattro anni i prezzi delle case sono calati fortemente, e i margini di diminuzione ulteriore sembrano essere piuttosto evidenti. “La speranza” – ha detto Sergio De Nardis, chief economist di Nomisma – “è che la prospettiva di un’azione adeguata della Bce si rifletta anche sulle economie reali, allentando la stretta creditizia che ostacola le decisioni di spesa di imprese e famiglie” (qui come comprare casa con un’agenzia immobiliare).
È sempre Nomisma, inoltre, a rendere noto che le compravendite nel comparto residenziale riguardano per il 25% abitazioni nuove e che per più della metà si tratta di prima abitazione, mentre nel 30% dei casi si acquista per sostituire un immobile già in possesso. Di particolare interesse sembra essere anche la valutazione inerente l’inadeguatezza dell’offerta rispetto alle esigenze di sostenibilità ambientale ed energetica, visto e considerato che il 10 per cento della domanda di abitazioni riguarda immobili di classe A o B, che rappresentano poco meno del 7 per cento delle transazioni avvenute nel primo semestre dell’anno (qui gli ultimi dati ufficiali Istat dei prezzi delle case).
Infine, per quanto concerne gli immobili corporate, con la sola eccezione dei negozi dovrebbero garantire nuovi cali importanti dei prezzi, anche nel 2014.