Lo scorso 17 dicembre ha costituito termine di scadenza molto importante per il pagamento dell’imposta municipale unica. A metà del mese era infatti stabilito il termine per il versamento del saldo Imu, la nuova imposta sui patrimoni immobiliari che ha sostituito la “vecchia” Ici, con un meccanismo di calcolo e di detrazioni tutt’altro che immediato. Ma cosa accade se non avete pagato l’Imu? In che modo è possibile ravvedersi in tempi rapidi? E quanto costa?
Innanzitutto, nessuna paura. È vero che il mancato pagamento Imu vi riconduce in una situazione di irregolarità e di morosità, ma è altrettanto vero che i sistemi per regolarizzare la posizione ci sono, e sono piuttosto convenienti.
Il metodo più semplice, se adottato nel brevissimo termine, è quello del ravvedimento operoso: in altri termini, se il Fisco non è venuto a bussare a casa vostra, e volete regolarizzare la posizione nei 14 giorni successivi al mancato pagamento dell’imposta, (cioè, in questo caso, entro il 1 gennaio), potete pagare l’imposta con un sovrapprezzo di soli 0,2 punti percentuali dell’importo per ciascuno dei giorni di ritardo.
Se invece regolarizzate la posizione in un giorno tra il quindicesimo e il trentesimo, la mora sale al 3 per cento. Se invece si paga dopo i trenta giorni, ma comunque entro l’anno, dovrà essere corrisposta una mora equivalente al 3,75 per cento della tassa. Oltre alla mora, nel procedimento di ravvedimento dovranno altresì aggiungersi gli interessi legali, fissati nella quota del 2,5 per cento annuo, e da calcolarsi in base ai giorni di effettivo ritardo accumulati (vedi anche Taglio Imu e Irap).
Insomma, se vi siete dimenticati di pagare l’Imu, potete comunque regolarizzare la posizione con un aggravio monetario davvero minimo. Attenzione, però: il ravvedimento è su base volontaria. Pertanto, se l’Agenzia delle Entrate vi ha già “beccati” in qualità di evasori, non potete più ricorrere a questo conveniente sistema.