L’imposta municipale unica, recentemente protagonista delle scadenze fiscali al 17 dicembre 2012, dal 2013 diverrà un’imposta completamente comunale. Dal prossimo anno, infatti, i comuni riceveranno una quota di imposta municipale ben più significativa di quella che nel 2012 dovrebbe aver portato nelle casse dei sindaci circa 14,8 miliardi di euro, contro gli 8,4 miliardi di euro incassati dallo Stato. Il risvolto della moneta era prevedibile: in cambio, infatti, i comuni rinunceranno a una congrua fetta di trasferimenti erariali, perché la misura sarà a saldi invariati.
Pertanto, dal prossimo anno il gettito Imu dovrebbe ricondurre nelle tasche dei primi cittadini tutta l’imposta municipale unica generata dalle abitazioni, senza distinguere pertanto tra abitazione principale e altre abitazioni (fino ad oggi l’abitazione principale era di intera competenza comunale, mentre le altre abitazioni generavano un’Imu suddivisa a metà tra stato ed enti).
Allo Stato andrà invece una quota residuale di imposta, rappresentata da quella pagata sugli immobili commerciali, che servirà a rimpinguare il fondo statale di riequilibrio necessario per garantire risorse economiche anche agli enti locali con base immobiliare meno ricca (vedi anche Imu importo medio 2012 ).
Soddisfatto il presidente dell’Anci, l’Associazione nazionale dei comuni italiani, Graziano Del Rio, che sottolinea come “l’Imu tornerà ad essere un’imposta comunale: si ristabilisce così il principio di autonomia e semplificazione chiesto dai sindaci, ma è bene precisare che da questa misura non arriverà un euro in più nelle casse dei comuni”.
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Sull’invarianza dei saldi della misura è intervenuto uno dei relatori, Paolo Tancredi, che alla stampa ha ricordato come “fino ad oggi tutto è stato portato avanti a parità di gettito. Il nostro impegno in Commissione è stato tentare di spingerci anche oltre e, superando l’opposizione del governo, individuare nuove risorse che possano dare ristoro agli enti locali, mitigando i tagli e, soprattutto, allentando il patto di stabilità”. Non è escluso, inoltre, che l’Imu possa essere nuovamente oggetto di intervento nel corso del prossimo anno, da parte del governo che verrà.