Dopo la paura degli scorsi anni, il mercato immobiliare americano è tornato a porsi quale potenziale locomotiva per la crescita economica nazionale. I più importanti osservatori del settore affermano infatti come il 2013 sarà senza dubbio un esercizio di incremento per il settore, oramai in procinto di candidarsi a vero e proprio pilastro della ripartenza produttiva nazionale. I dati consuntivi e le previsioni parlano d’altronde molto chiaro: val la pena (di nuovo) di scommettere sull’immobiliare a stelle e strisce.
Le stime formulate nelle ultime settimane sul mattone statunitense parlano infatti di un incremento di oltre il 7 per cento delle compravendite immobiliari nel corso del prossimo anno, cui aggiungere il salto di 14,5 punti percentuali già rilevato dalla National Association of Realtors alla fine dello scorso mese di novembre, quando gli scambi superarono quota 5 milioni di unità (vedi anche Prezzi case USA 2012).
Dinanzi a tale considerazione, si aggiunga l’ulteriore – positiva – determinante che il rialzo delle vendite non è certo trainato dal crollo dei prezzi, come invece si potrebbe supporre ad un’analisi superficiale dei dati. I prezzi degli immobili residenziali dovrebbero infatti consolidare un aumento tra il 3 e il 3,5 per cento nel corso dell’anno, dopo una spinta del 4,5 per cento messa a segno nel 2012. Le aste per le proprietà immobiliari pignorate sono intanto crollate al 22 per cento delle vendite, contro il 29 per cento di un anno fa. Nella sola New York le vendite di appartamenti sono aumentate del 40 per cento nell’ultimo trimestre, e del 44 per cento quelle più lussuose, sopra i 10 milioni di dollari.
Ancora, i cantieri aperti per case monofamiliari e multifamiliari dovrebbero crescere a 967 mila nel 2013 (+ 24 per cento), per il record dal 2007. Insomma, il settore immobiliare sembra essere ripartito, almeno negli Stati Uniti, e sembra essere in grado di trascinare dietro di sé anche la ripresa del Pil (vedi anche Vendita case USA in crescita).