Secondo Bill Mc Bride, uno dei blogger opinionisti più noti sul mercato americano, gli investimenti residenziali avrebbero ripreso quota nel corso dell’ultimo anno, mentre le nuove costruzioni sono cresciute del 20 per cento. Tuttavia, ricorda l’autore di Calculated Risk, “l’incremento a doppia cifra non basta: gli investimenti residenziali, che contribuiscono fortemente alla crescita del Pil e all’occupazione nelle prime fasi della ripresa, sono ancora a uno fra i livelli più bassi da quando l’Ufficio Nazionale di Statistica ha iniziato a tenerne traccia a partire dal 1959″.
Tuttavia, l’evoluzione potrebbe presto rendersi totalmente positiva poichè le determinanti si starebbero concretizzando rapidamente. In particolare, sottolineava Mc Bride, “le 770mila unità abitative iniziate nel 2012 sono ancora il quarto valore più basso, dopo il triennio 2009 – 2011, ma la nascita di nuovi nuclei familiari suggerisce che le nuove abitazioni torneranno vicine alla media di 1,5 milioni l’anno, il valore medio del periodo 1959 – 2000″(vedi anche Immobiliare traino dell’economia Usa).
McBride – riportava il magazine Panorama nella sua edizione online – “scommette che le vendite di nuove case e l’inizio di nuove costruzioni potranno crescere del 20-25% nel corso di quest’anno. “Siccome questo farà del 2013 il sesto anno più debole per le nuove costruzioni e il settimo più debole per le vendite, il 2014 presenterà valori più sostenuti”.
Insomma, anche il 2013 dovrebbe garantire un incremento dei prezzi. Sul quanto, le quotazioni immobiliari, potranno aumentare, vige ancora la massima cautela: il range dovrebbe comunque essere compreso tra 1,4 e 4,8 punti percentuali. “Considerato che anche le vendite di case nuove seguono il medesimo andamento, Mc Bride annuncia: davanti al mercato immobiliare americano si apre un biennio di crescita solida” – riportava ancora il magazine. Ci sarà da fidarsi? McBride riuscirà a indovinare le proprie previsioni ancora una volta? (vedi anche Immobiliare americano la ricetta per ripartire).
Vedremo, nelle prossime settimane, quale sarà l’evoluzione del mercato immobiliare americano, e i suoi riflessi sull’economia internazionale.