Qualcuno li ha ribattezzati “casa bond”, qualcun altro “Passera bond”, in onore del ministro dello Sviluppo economico. In ogni caso, si tratta dell’emissione di covered bond destinati a investitori istituzionali (guidati dalla Cassa depositi e prestiti), per garantire alle banche una decina di miliardi di euro di raccolta sui 15 – 20 anni, da destinare esclusivamente alla concessione dei mutui casa nei confronti delle famiglie italiane. Basterà per rilanciare il credito?
A riepilogare le caratteristiche di queste particolari garanzie è l’edizione online de Il Sole 24 Ore, che ricorda come questi strumenti permetterebbero alle banche di ottenere nuova liquidità, con “un forte vincolo negli impieghi perché le risorse andrebbero destinate a mutui per abitazioni con standard edilizi ed energetici elevati” (vedi anche Andamento erogazioni mutui).
I casa bond sono pertanto gli strumenti individuati per trovare una soluzione al crollo dei mutui casa. “L’ultimo incontro di venerdì, presieduto personalmente dal ministro Passera, ha dato appuntamento a giovedì o venerdì prossimi per definire l‘intesa, dopo che i tecnici avranno messo a punto le soluzioni agli ultimi nodi regolamentari. Si è convenuto di passare immediatamente alla fase operativa, non essendo necessario alcun intervento legislativo” – ricordava ancora il quotidiano finanziario.
Sul breve termine, pertanto, il Paese potrebbe ospitare l’avvio di un primo bond multibanca, sottoscritto da Cdp e da investitori istituzionali (fondi pensione, fondi immobiliari, compagnie assicurative) e in grado di liberare risorse fresche per gli istituti di credito, da destinare ai mutui casa. “Il tavolo era nato infatti da un dibattito lanciato dal Sole 24 Ore proprio per porre rimedio alla riduzione di oltre il 50% dei mutui erogati nel 2012 dagli istituti di credito alle famiglie per l’acquisto dell’abitazione e alla drammatica situazione del settore dell’edilizia che si è visto paralizzato il mercato immobiliare (nel 2012 c’è stato un altro crollo del 24% delle compravendite) e ridotto anche il credito erogato direttamente alle imprese” – concludeva il quotidiano (vedi anche Mercato immobiliare in calo fino al 2015).