L’Agenzia delle Entrate, con la recente circolare 5/E/2013, ha chiarito che se gli immobili non locati pagano l’Imu, non devono essere oggetto di conteggio per il pagamento dell’Irpef. Stando all’Agenzia, infatti, dal 2012 l’imposta municipale unica sostituisce la “vecchia” imposta comunale sugli immobili e, per quanto concerne la sola componente immobiliare, l’Irpef, oltre alle addizionali regionali e comunali dovute sui redditi fondiari e sui beni locati.
In altri termini, il reddito che deriva dagli immobili non locati o non affittati, su cui si paga l’Imposta municipale unica, deve essere escluso dalla base imponibile che serve a calcolare l’Irpef. Si creerebbe, in caso contrario, una duplicazione degli importi assoggettati a transazione (vedi anche Fisco sulla casa – risultati 2012 e confronto con 2011).
Con la stessa circolare l’Agenzia delle Entrate contribuisce inoltre a chiarire alcune ipotesi particolari, come l’affitto parziale di immobili, o l’affitto per una parte temporale inferiore all’anno. In questo ultimo caso, ad esempio, le Entrate precisano come l’effetto sostitutivo dell’Imu nei confronti dell’Irpef si ha solo nel periodo in cui l’immobile non è stato affittato. Ancora, nel caso in cui il proprietario residente in un immobile che è qualificato come abitazione principale, conceda una parte della stessa in locazione, l’Imu sostituisce l’Irpef solo se la rendita, rivalutata del 5%, è maggiore del canone di locazione. Se invece il canone supera la rendita si devono pagare entrambe le imposte.
Ulteriormente, l’Agenzia spiega che l’Imu sostituisce l’Irpef anche se la base imponibile dell’immobile viene dimezzata (es. per gli immobili inagibili o inabitabili), e come il contribuente che ha prodotto solo redditi sostituiti dall’Imu deve essere esonerato dalla dichiarazione dei redditi (vedi anche Fisco immobiliare turistico).
Fin qui, le indicazioni dell’Agenzia nei confronti del trattamento dell’Imu. Considerato che tutte le parti politiche si sono dette desiderose di rimettere mano alla normativa sull’imposta municipale, non possiamo che attendere ulteriori novità, una volta formato (faticosamente) il prossimo esecutivo.