Secondo quanto affermano le ultime statistiche ufficiali, nel corso di soli tre anni la tassazione sugli immobili sarebbe cresciuta di 14 miliardi di euro. A pesare, nel corso dell’ultimo biennio, sarebbero state soprattutto l’introduzione dell’imposta municipale unica e della Tares, e il taglio delle agevolazioni avvenuto all’interno di un contesto in forte deprezzamento. Ma vediamo più nel dettaglio quali sono le principali considerazioni riportabili in materia.
Secondo quanto riportava il quotidiano Libero poche ore fa, “il mercato immobiliare vive una crisi con pochi precedenti. Ma le tasse sull’edilizia non si fermano. Non calano. Anzi, schizzano verso l’alto. Quest’anno i balzelli sul mattone, secondo i calcoli effettuati dal Sole 24 Ore, sono destinati a sfiorare la storica quota di 57 miliardi di euro. In sostanza, è come se lo Stato e i Comuni prelevassero 800 euro da ognuno dei 67 milioni di immobili censiti dal catasto. Come sottolinea Il Sole, la media di 800 euro è una semplificazione, ma una semplificazione efficace per rendere l’idea: per intendersi, solo due anni fa la media era di 600 euro” (vedi anche Fisco immobili non locati).
Insomma, in altri termini quanto accaduto è che nonostante il crollo verticale della compravendite e delle nuove costruzioni, i rincari fiscali dell’ultimo biennio avrebbero fatto lievitare di oltre 14 miliardi di euro la tassazione complessiva sul mattone. Di fatti, il taglio dell’Iva e delle imposte di registro e ipocatastali sulle transazioni è stato più che controbilanciato dall’introduzione della nuova Imu.
Il dato potrebbe, inoltre, esser suscettibile di ulteriori apprezzamenti per colpa – concludeva il quotidiano – “in primis la Tares su rifiuti e servizi, che da quest’anno comporterà un rincaro di almeno un miliardo rispetto alla Tarsu e alla Tia. Un secondo recente aumento è il taglio dal 15% al 5% della deduzione forfettaria sugli affitti, previsto dalla riforma Fornero del mercato del lavoro e scattato lo scorso 1°gennaio. Quest’ultimo rincaro sarà superiore ai 500 milioni di euro” (vedi anche Credito immobiliare in calo del 43 per cento).