Il mercato immobiliare di Trento azzera gli ultimi cinque anni, e riporta indietro le lancette dell’orologio al 2007/2008, con un livello dei prezzi che è sostanzialmente simile a quello pre-crisi. La differenza è invece nelle transazioni di compravendita, che rispetto a tale termine di paragone temporale sono diminuite di oltre il 30 per cento. Ma cosa accadrà nel 2013? L’anno in corso si rivelerà, come atteso, un periodo di stabilizzazione e di lenta ripresa?
Ad essere convinti delle potenzialità del mercato trentino per il 2013 è Marco Gabardi, presidente di Anama Confesercenti, che sulle pagine del Corriere delle Alpi sottolinea come “abbiamo toccato il minimo storico, nel senso di minor numero di transazioni, durante il 2012. Nei primi tre mesi del 2013 c’è stato un accenno di movimento del mercato, ma non si può dire che la crisi sia finita. Registriamo un interesse più specifico, anche se rimane il problema della finanziabilità dei clienti da parte delle banche: la maggior parte delle transazioni non si possono fare, fino a ieri perché i mutui non venivano più concessi, oggi perché è la clientela stessa che non va neppure in banca a chiedere: sa di non essere finanziabile”.
Proprio per stimolare il mercato locale, l’associazione nazionale degli agenti e dei mediatori d’affari avrebbe presentato un progetto particolarmente interessante. A spiegarlo è lo stesso Gabardi, che evidenzia come il piano consista “nella garanzia concessa ai privati da Confidi grazie al fondo messo a disposizione della Provincia” (qui invece il nostro precedente approfondimento sull’
Anche a Trento, come in gran parte d’Italia, al calo delle compravendite non sembra esser corrisposto un contemporaneo calo dei prezzi. “A parte qualche caso isolato c’è una tenuta. Soprattutto per quanto riguarda le zone più richieste: Trento città e i sobborghi della collina est. C’era stato un rallentamento nell’incremento dei valori nel biennio 2008-2009, ora c’è un appiattimento ma la prospettiva è che comunque i prezzi siano un po’ troppo alti: dovranno calare, perché non siamo un’isola felice completamente impermeabile dal resto d’Italia…” – conclude Gabardi.
Per quanto concerne i prezzi, molto dipende dalla zona. Il centro rimane sempre l’area più cara, con punte che possono arrivare anche ai 6 mila euro al metro quadro.