Secondo quanto afferma l’Eurostat, i prezzi delle case sarebbero in crescita, ma solamente al di fuori dei confini comunitari. Il report del principale istituto di statistica del vecchio Continente ricorda infatti come nel corso del quarto trimestre del 2012 – con confronto al corrispondente periodo dell’anno precedente – i prezzi delle abitazioni siano calati dell’1,8 per cento dell’Eurozona, e abbiano subito un’attenuazione all’1,4 per cento nei Paesi UE 27.
I dati sono confluiti all’interno dell’House Price Index (HPI), il consueto e periodico monitoraggio dell’evoluzione dei prezzi nel comparto residenziale condotto con cadenza annuale da Bruxelles. Lo studio effettuato dall’istituto di statistica rileva come, rispetto al terzo trimestre del 2012, i prezzi delle case sono calati dello 0,5 per cento nella zona Euro e dello 0,7 per cento in territorio UE (qui uno degli ultimi aggiornamenti relativi all’andamento dei prezzi delle case all’interno del mercato italiano, che vi consigliamo di consultare per maggiori dettagli).
Per quanto attiene le prestazioni dei singoli Paesi europei, per i quali sono disponibili gli ultimi dati aggiornati, i maggiori incrementi annuali si riscontrerebbero in:
- Lettonia (+9,8%)
- Estonia (+5,8%)
- Malta (+5,4%)
Di contro, ricorda l’Eurostat, i maggiori declini dei valori commerciali delle abitazioni si sarebbero riscontrati in:
- Spagna (-12,8%)
- Romania (-9,1%)
- Slovenia (-8,8%)
Sul fronte dei maggiori incrementi trimestrali riconducibili al quarto trimestre del 2012, le migliori prestazioni si trovano ancora in:
- Lettonia (+4,2%)
- Malta (+2,1%)
- Lussemburgo (+1,6%)
In tale ipotesi, invece, le riduzioni più consistenti sono state registrate in:
- Romania (-7,9%)
- Slovenia (-3,5 %)
- Ungheria (-2,2%)
E per l’Italia? Nel nostro Paese, sottolinea l’Eurostat, i prezzi delle abitazioni avrebbero mediamente subito un calo del 4,6 per cento su base annua. Restringendo il campo di analisi a un confronto su base trimestrale, invece, ne consegue una flessione dei prezzi pari all’1,6 per cento. La situazione tendenziale non dovrebbe subire particolari cambiamenti nel corso del futuro a breve medio termine, sebbene ci si attenda quanto prima una attenuazione del calo.