Considerato che l’elevata pressione fiscale sul settore immobiliare viene considerata tra le principali determinanti di riferimento tra le cause che stanno conducendo al blocco del settore, è probabile che – gradualmente – nel corso dei prossimi anni possano essere introdotte delle novità positive sull’ambito fiscale collegato al mattone. Vediamo allora quali sono le ipotesi in fase di formulazione in Grecia, e cerchiamo di capire se possano essere replicabili anche sul mercato interno.
Secondo quanto affermato dal primo ministro Antonis Samaras, il governo di Atene si preparerebbe a introdurre una nuova tassa sugli immobili più bassa del 15% rispetto a quella attuale: una fase preparatoria rispetto a quanto accadrà il prossimo anno, quando l’esecutivo ellenico introdurrà un nuovo sistema fiscale sul mercato immobiliare che si preannuncia essere “più equa” e tra le “più basse d’Europa”.
Stando alle dichiarazioni di Samaras, infatti, “tra qualche anno la Grecia sarà forte e competitiva. Il nostro obiettivo è quello di uscire dalla crisi e dai memorandum restando nell’euro e nell’eurozona”. Proprio per questo motivo le discussioni con la troika stanno vertendo prevalentemente sul fisco, comprendendo anche la riscossione della tassa sugli immobili tramite bolletta dell’energia elettrica anche per il 2013. La tassa immobiliare sarà invece ridotta del 15% nel corso delle prossime settimane, per poi passare all’applicazione della TIU (tassa immobiliare unificata) nel corso del 2014, con svincolo dalla bolletta dell’elettricità (vedi anche gli effetti dell’imposta muncipale unica sul mercato immobiliare).
L’appuntamento è pertanto spostato al prossimo meeting con la troika, quando Unione Europea, Banca Centrale e Fondo Monetario Internazionale faranno il punto sull’attuazione del piano di risanamento previsto per il prossimo giugno. In merito, il governo greco non si è sentito di escludere la possibile revisione di qualche aliquota dell’imposta sul valore aggiunto (come quella del settore della ristorazione), attualmente fissata al 23 per cento.
Vi terremo informati nei prossimi giorni sugli sviluppi del tema, e delle possibili novità anche in ambito italiano.