In seguito alla conversione del dl 63/2013 il Parlamento ha aggiunto il comma 1 bis all’articolo 16, disponendo di fatto l’innalzamento dal 50 al 65% della percentuale di detraibilità delle spese sostenute per la ristrutturazione degli immobili in zone ad alta pericolosità. L’agevolazione, che nulla ha a che vedere con quella sulla riqualificazione energetica, riguarda i soli interventi finalizzati all’adozione di misure antisismiche.
L’aumento al 65% della percentuale di detraibilità riguarda inoltre le sole costruzioni adibite ad abitazione principale o attività produttive, situate nelle zone 1 e 2 dell’ordinanza del Consiglio dei ministri 3274 del 20 marzo 2013, con il quale venivano individuate le zone a maggiore rischio sismico.
Al di fuori di tali aree (zone 3 o 4), e per gli immobili che non rietrano nella macro categoria delle abitazioni principali o delle attività produttive, l’agevolazione rimane invece fissata al 50 per cento. Inoltre, si noti come l’innalzamento sia temporaneo, valendo di fatto fino al 31 dicembre 2013 (vedi anche il nostro speciale sul bonus ristrutturazioni e acquisto mobili, di cui abbiamo parlato recentemente).
Dal 1 gennaio 2014 – salvo che non intervengano novità sul tema – l’agevolazione tornerà ad essere del 36%, con tetto di 48 mila euro, per tutti gli interventi di adeguamento sismico e per gli interventi generici di ristrutturazione edilizia.
Anche in questo caso, ricordiamo infine che oltre alla regolarità delle opere rispetto alle norme urbanistiche, per poter beneficiare dell’agevolazione è necessario procedere al pagamento con bonifico bancario o postale. Le opere ammesse a beneficio sono tutte quelle che riguardano la messa in sicurezza statica, le parti strutturali, la redazione della documentazione obbligatoria che possa comprovare la sicurezza statica dell’edificio e la realizzazione degli interventi necessari al rilascio della documentazione.
Infine, ricordiamo come gli interventi devono essere realizzati sulle parti strutturali degli edifici o complessi di edifici collegati stsrutturalmente, e comprendere interi immobili. Se riguardano i centri storici, i lavori devono essere eseguiti sulla base di progetti unitari, e non su singole unità.