L’estate è ormai alle spalle e per molti, studenti e lavoratori fuorisede, è tempo di tornare stabilmente in città. Ma quali sono le città in cui si pagano i canoni di affitto più bassi? Sicuramente non quelle dove sono più alte le probabilità di trovare lavoro, per non parlare delle zone in prossimità degli atenei privati (zona Navigli a Milano, da dove è possibile raggiungere lo IULM, la Bocconi e l’Università Cattolica, zona Trieste, Nomentana, Bologna a Roma nei pressi della LUISS) dove i valori sono ovviamente maggiori.
Uno studio recentemente pubblicato dal S.u.n.i.a. (Sindacato Nazionale Unitario Inquilini ed Assegnatari) afferma che al primo posto nella classifica delle città dove si spende di più per l’affitto della casa c’è Venezia. Qui infatti, per un appartamento di 80 mq, ci vogliono in media 1.430 euro al mese. A seguire, sul podio in negativo, ecco Milano con 1.400 euro. Terzo posto, con pari merito, per Roma e Firenze e i loro 1.300 euro.
Per poter pagare un canone di locazione appena al di sotto dei mille euro bisogna spostarsi a Genova, Torino o Verona (per restare nel prosperoso nord) dove si spendono 750/800 euro per un bilocale di 80 mq. Meno caro il sud: a Bari e Catania ne bastano infatti 630/640, anche se fa eccezione Napoli con 950 euro mensili di media.
Prezzi a dir poco allucinanti per un giovane neoassunto o un operaio, categorie che guadagnano a stento 1000 euro al mese. E così spesso i fuorisede sono “costretti” a condividere l’appartamento per ammortizzare le spese in due o tre persone. Un’esperienza per certi versi affascinante, quella della convivenza con amici e conoscenti, ma poco praticabile da chi vuole metter su famiglia.
Visto che il trend degli affitti è in continua crescita (+165% dal 1999), a chi può non resta che chiedere un mutuo. I prezzi di vendita sono calati per tutto il 2009.
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