Dopo anni di bolla immobiliare, la cosiddetta Burbuja del ladrillo, la bolla del mattone, la Spagna sceglie la linea dura per far ripartire l’economia e rilanciare il mercato immobiliare. Il problema infatti è costituito da quelle 800 mila case invendute che aspettano alla periferia delle grandi città e di Madrid in particolare, la cui sola presenza deprime ancora di più una economia che non riesce ad uscire dalla crisi.
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E così, dopo averle rilevate in seguito alla crisi finanziaria, la Spagna ha deciso di abbattere le case invendute per dare nuovo ossigeno al mercato e far risalire il prezzo di quelle che invece servono. Per questo motivo la Sareb, la società che gestisce il patrimonio edilizio rilevato dalle banche negli ultimi cinque anni, ha ora stanziato dei soldi, circa 103 milioni di euro per abbattere tutte le case cono non hanno trovato acquirenti.
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Ma non saranno toccati tutti gli immobili nel loro complesso. Per una serie di ragioni, infatti, la Sareb ha deciso di abbattere in primo luogo gli immobili che non risultano ancora finiti, in modo da privilegiare quelli disponibili per l’acquisto, dal momento che non ci sono soldi a disposizione per il completamento dei lavori e che la domanda di abitazioni si è molto ridotta anche negli ultimi mesi.
Inoltre, il grande numero di immobili a disposizione fa calare il prezzo di quelli in vendita, che hanno già perso, a partire dal 2009, un buon 40%.
Una situazione simile, con l’abbattimento delle case invendute e non utilizzabili allo scopo di far lievitare i prezzi, è stata già tentata in Irlanda.