A Roma il patrimonio immobiliare è costituito da complessi relativamente nuovi, visto che sono stati realizzati dopo il 1990 nel rapporto di uno su cinque. Questo, in particolare, è uno dei dati ricavati dall’Istituto Indipendente di Studi e di Ricerche Scenari Immobiliari nell’ambito di “Global City Report“, un rapporto che, giunto alla sua seconda edizione, traccia il futuro delle città nei nuovi scenari economici.
E se quindi lo stock di immobili nella Capitale è relativamente nuovo, la media dello spazio abitativo è relativamente bassa e pari a 34 metri quadrati a persona in un contesto edilizio caratterizzato per la quasi totalità da appartamenti, di cui quasi il 65% in regime di proprietà.
Scarsa è la quota di immobili in social housing con una percentuale del 4,3%, di certo non la più alta tra le grandi città italiane, mentre le abitazioni presentano in media delle dimensioni elevate e pari a poco più di 80 metri quadrati. In ogni caso, sebbene dal punto di vista della qualità ambientale e del trasporto pubblico, specie quello sotterraneo, serve che la Capitale debba fare importanti passi in avanti, Roma riguardo all’acquisto di immobili, con fini abitativi, rimane sempre e comunque la città scelta per “viverci” per due ragioni che la rendono una metropoli ideale: il suo patrimonio storico straordinario, senza eguali, ed il clima.
Per quanto riguarda la mobilità sostenibile, Roma non spicca di certo in piste ciclabili con appena sei metri ogni cento abitanti, anche se c’è da dire che il dato di quest’anno è in miglioramento rispetto al 2008. Ma ci sono anche alcune attrattive che rendono Roma ed il suo patrimonio “attraente”: il sistema aeroportuale, secondo l’analisi di Scenari Immobiliari, risulta essere tra i più competitivi del Vecchio Continente; inoltre, Roma dal punto di vista turistico e dei suoi flussi è seconda solo a Londra ed a Parigi, così come i dodici Atenei presenti nella Capitale rendono il suo sistema universitario uno dei più importanti d’Europa.