La crisi del mercato immobiliare degli ultimi anni ha portato alla crisi dell’edilizia, le case non vendono e quindi si costruisce meno. Questa logica non è però sempre osservata. E il caso paradossale di Milano lo dimostra. Le case non si vendono come qualche anno fa, ma le costruzioni continuano e sfugge il senso di questa strategia. Il rapporto dell’osservatorio del centro studi di Nomisma mostra questi dati mettendo in evidenza come le compravendite si sono dimezzate negli anni della crisi ma ci sono 1.200 nuove iniziative di costruzione.
A Milano c’è quindi un grande patrimonio immobiliare invenduto che continua ad alimentarsi. Nei primi tre mesi di quest’anno le difficoltà a vendere sono evidenti nella città dove più della metà degli appartamenti in vendita non trova compratori nel primo anno. I tempi medi di vendita aumentano e questo dimostra come il mercato immobiliare in Italia è sempre in crisi. Questi dati riguardano le abitazioni residenziali così come i negozi.
Dall’osservatorio del centro studi di Nomisma si mostra come dal 2010 al 2014 sono stati messi in atto più di 1.200 nuove iniziative immobiliari con 361 nuove costruzioni. Qual è il senso di queste nuove costruzioni? Si crede nella ripresa del mercato immobiliare anche se i dati non lo mostrano? O concernono speculazioni?
L’elemento più importante sembra il fatto che l’Italia è comunque interessante a livello di mercato immobiliare e gli stranieri non abbandonano lo sguardo, ma la ricerca dell’affare potrebbe pregiudicare progetti di sostenibilità che potrebbero aprire allo sviluppo e alla ripresa del mercato immobiliare nel futuro.