Comprare la casa dei propri sogni ormai è soltanto un sogno per la maggior parte degli acquirenti. Alla fine ci si accontenta dell’immobile al prezzo più accessibile, quindi sostanzialmente, della casa che ci si può permettere. A parlare di questa dicotomia ci pensa Immobiliare.it che dopo l’annuncio della Grande Muraglia spiega il meccanismo che regola la scelta e l’acquisto della prima casa.
Trovare un compromesso tra ciò che vogliamo e ciò che possiamo è consigliabile anche quando si parla di immobili ma, stando a un recente studio americano, comprare la casa dei propri desideri fa bene all’intera esistenza senza intaccare irreversibilmente il portafogli.
Secondo i calcoli dell’analisi, l’impatto economico mensile che peserebbe sulla rata del mutuo non è nemmeno lontanamente confrontabile con i benefici che si traggono dal possedere la casa dei sogni. Le centinaia di euro in più che verrebbero richieste ogni mese, infatti, sono“bilanciabili” con altre uscite che si possono evitare, ovviamente sacrificando cose più futili. L’obiettivo è quello di comprare la casa che si è sempre desiderato (e non quella che ci si può solo permettere) senza diventare poveri, continuando ad avere qualcosa nel portafogli per comprare da mangiare e senza bisogno di attaccarsi abusivamente alle utenze dei vicini pur di risparmiare sulle bollette!
La prima spesa futile da tagliare per realizzare il proprio sogno abitativo è quella dei pranzi o delle cene fuori casa. Mangiare al ristorante costa mediamente 1.000 dollari l’anno a una persona single, che raddoppiano se si parla di una coppia. Altro capitolo che può bilanciare un’uscita maggiore per il mutuo è quello relativo all’auto: le soluzioni per tagliare sulle quattro ruote sono tante, dal venderle e usare i mezzi pubblici al cambiarle per un modello meno costoso e che consumi meno. Ultimo consiglio di chi ha scritto lo studio è quello di disfarsi di vecchi oggetti che non si usano più, dai gioielli, all’elettronica, ai mobili parcheggiati in cantina, sono moltissime le cose che abbiamo in casa e che non usiamo, e allora perché non trasformarli in un’entrata economica? Per la casa dei desideri questo ed altro.