L’inquilino e il proprietario si dividono le spese legate ad un’abitazione. Al primo spettano quelle collegate all’usura dell’appartamento, al proprietario invece spettano quelle che servono per rendere abitabile e vivibile l’appartamento locato.
In generale un inquilino paga le spese delle cose che riguardano l’usura. Molto semplicemente per il fatto di usare l’appartamento deve sobbarcarsi anche le spese collegate. Secondo quanto disposto dal codice civile (artt. 1576 e 1609) rientrano tra le spese dell’inquilino:
la manutenzione ordinaria e le piccole riparazioni dell’ascensore, la sistemazione del rubinetto che gocciola o dello scarico del water intasato, la pulizia della caldaia e delle canne fumarie, la tinteggiatura di pareti o la sostituzione di vetri, il rifacimento di chiavi e serrature, la manutenzione ordinaria di infissi e serrande, la sostituzione delle apparecchiature elettriche (interruttori, prese di corrente, deviatori, pulsanti e segnalatori acustici e luminosi), la manutenzione ordinaria di attrezzature quali caselle postali, bidoni, armadietti per contatori, zerbini, tappeti e altro materiale di arredo, ecc.
Al proprietario spettano tutte le altre spese. Come per il precedente, ci affidiamo all’elenco esemplificativo elaborato da Moduli.it:
l’adeguamento dell’impianto elettrico alle nuove disposizioni di legge, il ripristino di intonaci, l’installazione e la sostituzione dei citofoni e videocitofoni, le riparazioni dell’impianto termico o idrico se i guasti riguardano ad esempio le tubature presenti nei muri, la sostituzione di grondaie, sifoni e colonne di scarico, la sostituzione integrale di pavimenti e rivestimenti, la sostituzione di porte, telai finestre, serrande avvolgibili, scuri e tende di oscuramento, l’installazione e sostituzione di impianti di allarme e di videosorveglianza, la verniciatura di serramenti esterni, la sostituzione della caldaia, ecc.