Il meccanismo delle aste immobiliari è parecchio complicato e in più ci sono molte dicerie riguardo questo sistema di compravendita. Si pensa ad esempio che per comprare all’asta occorra avere il denaro in contanti. Cosa che, naturalmente, non è vera, o meglio, non è più vera. Molto più importante è chiedersi: ma si risparmia?
Perché affrontare un sistema non conosciuto, con tante incognite se poi alla fine nemmeno si risparmia? Cerchiamo allora di entrare nel meccanismo in modo da valutarne i vantaggi.
Sono oggetto dell’asta gli immobili che, essendo di proprietà di persone fisiche oppure società non più in grado di onorare i propri debiti, si trovano ad essere venduti per poter liquidare i creditori. Una volta che l’immobile è dichiarato oggetto di prossima asta, il Tribunale competente redige una perizia e secondo i parametri di mercato vigenti, procederà ad assegnare un valore di base all’immobile stesso.
La perizia è un documento di fondamentale importanza per chi vende e chi compra all’asta infatti in esse sono contenuti tutti i dettagli dell’immobile: le planimetrie, i riferimenti catastali, le caratteristiche descrittive e tecniche dell’immobile, nonché vincoli, servitù o persino abusi edilizi rilevati dal perito. In più c’è scritto se si tratta di un immobile libero, cioè non abitato.
Dopa la perizia si passa all’ordinanza di vendita, in cui sono indicati il prezzo di partenza dell’asta, modalità e date per la presentazione della propria offerta e relativo deposito cauzionale (in genere fissato nella misura del 10% dell’importo offerto), data ultima per la chiusura delle offerte, data dell’asta e termine entro cui andrà saldato l’importo di aggiudicazione. C’è da specificare che le banche hanno aggiornato i loro strumenti creditizi adesso anche le case oggetto di asta sono acquistate con un mutuo.