Secondo Moody's l'ampio numero di esecuzioni immobiliari in corso terrà a freno il rialzo dei prezzi immobiliari americani.
Riassumendo in una breve frase il voluminoso report che Moody’s ha rilasciato in merito al prevedibile andamento del mercato immobiliare statunitense del prossimo futuro, potremmo dire che il calo delle quotazioni delle case non è ancora terminato, nonostante il passato non sia stato certo avaro di sforbiciate sul fronte dei valori di tali proprietà ad uso abitativo.
A ribadire quanto contenuto nell’analisi è stato negli scorsi giorni Mark Zandi, uno degli economisti di settore di maggior spicco a Moody’s, il quale ha dichiarato durante un’intervista concessa a Reuters come i prezzi delle case negli Stati Uniti non subiranno alcun rialzo nei primi mesi del prossimo anno.
La causa principale di questa previsione non certo ottimistica andrebbe ricercata in una nuova ondata di case offerte, frutto delle recenti esecuzioni immobiliari.
Ma veniamo ai numeri. I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo, secondo quanto rivela l’analisi sull’indice di Standard & Poor’s / Case Shiller, subiranno una contrazione che li porterà a un – 38% entro la fine del primo trimestre del 2010, dopo aver toccato il picco più alto nel secondo trimestre del 2006, e aver ceduto il 32% nei soli primi tre mesi dell’anno che ora sta per giungere a conclusione.
Secondo Zandi, il fatto che in diverse regioni d’America i prezzi abbiano ricominciato a crescere non dovrebbe essere riconducibile a una ripartenza del mercato immobiliare. La causa andrebbe invece ricercata, in tal caso, in una pausa delle esecuzioni immobiliari, tradizionalmente più limitate durante la stagione estiva.
Nel corso dei prossimi mesi, tuttavia, il numero di esecuzioni dovrebbe riprendere a crescere, fino a toccare quota 7,5 milioni di unità complessive tra il 2006 e il 2011: la maggioranza di queste – ha poi proseguito Zandi – non avrebbe ancora visto una formalizzazione; 4,8 milioni di unità saranno infatti oggetto di esecuzione tra il 2009 e il 2011, con la conseguenza di arricchire l’offerta di mercato con numerose case che, presumibilmente, faranno fatica a trovare adeguata sistemazione.