A Torino il Consiglio comunale, con una larga maggioranza, pari a 28 voti favorevoli, a fronte di 5 astenuti e solo 3 contrari, ha dato il via libera al piano esecutivo finalizzato alla realizzazione nella città, in corso Vittorio Emanuele, del “Grattacielo Intesa Sanpaolo”, un Centro direzionale che vedrà la banca Intesa Sanpaolo mantenere nella torre il proprio centro direzionale per un periodo di tempo pari a cinque anni.
In sede di Consiglio comunale, così come recita una nota emessa dall’Amministrazione, buona parte degli emendamenti presentati hanno riguardato, in particolare, la possibilità o meno di estendere il vincolo di permanenza della Banca nell’edificio. Maria Teresa Silvestrini, di Rifondazione Comunista, che ha votato contro il provvedimento approvato dal Consiglio comunale, non ha nascosto le proprie perplessità in merito ad un progetto che, a suo dire, risulta essere in contraddizione con l’identità della città di Torino, e riguardo anche all’impatto che la torre avrà sul paesaggio e sull’ambiente.
Roberto Ravello di Alleanza Nazionale – Pdl, invece, ritiene che la costruzione del grattacielo possa rappresentare un volano per lo sviluppo del territorio, ma nello stesso tempo si aspetta che Intesa Sanpaolo dimostri come banca quei segni di territorialità che, a suo dire, ancora non ci sono. Tra gli impegni presenti nel provvedimento approvato dal Comune c’è quello relativo alla realizzazione di un giardino pubblico e di un parcheggio pubblico che, con un’area pari a ben 8.800 metri quadrati, sia accessibile da via Nino Bixio.
Negli ultimi piani del Grattacielo Intesa Sanpaolo, progettato da Renzo Piano, è inoltre previsto che venga realizzata una pinacoteca, un ristorante ed una terrazza panoramica, mentre negli spazi esterni pertinenti, ed ai piedi del grattacielo, saranno realizzate aree dai 2.000 ai 5.000 metri quadrati per servizi alle imprese ed alle persone. Tra i 45 mila ed i 48 mila metri quadrati sono invece gli spazi previsti per le attività terziarie.