Tecnocasa fa il punto periodico sulla situazione del mercato immobiliare di Milano.
L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, che rappresenta uno dei principali attori del mercato italiano immobiliare oramai da diverso tempo, ha pubblicato un report molto interessante sull’analisi del mercato milanese, con un’osservazione piuttosto attenta delle singole aree del capoluogo lombardo, che denotano delle prestazioni anche notevolmente differenti in quanto a volumi di compravendite e livelli dei prezzi di vendita.
A livello complessivo, tuttavia, Tecnocasa riesce a sintetizzare un calo delle quotazioni delle proprietà immobiliari pari all’1,7% durante il primo semestre del 2009. Un passo indietro piuttosto significativo, sebbene inferiore a quello di altre grandi città della Penisola, e che tuttavia non preoccupa più di tanto gli osservatori dell’andamento del real estate del centro economico settentrionale.
Ricorda infatti Tecnocasa come ben presto troveranno formale realizzazione alcuni importanti investimenti urbanistici previsti all’interno del pacchetto di nuovi impieghi in proiezione della manifestazione Expo 2015, che potrebbe fungere da ulteriore determinante nella rivitalizzazione del mercato immobiliare locale.
Una volta ultimata la panoramica generale, lo studio Tecnocasa si preoccupa poi di definire l’andamento delle singole principali aree immobiliari che compongono il mercato del capoluogo della Lombardia.
Il report ricorda come tra le zone più dinamiche di questo 2009 vi sia quella del Duomo, con il bivano come tipologia maggiormente presente all’interno delle operazioni di compravendita, e prezzi al metro quadro che spaziano da un minimo di 5.000 euro a un massimo di 9.000 euro.
Bene anche la zona di Via Torino e dintorni, dove i prezzi sono più accessibili di quelli del Duomo. In controtendenza rispetto alle prime due aree citate è la zona di Brera, dove il volume delle compravendite è stato registrato sensibilmente in calo, e dove i prezzi difficilmente sono estranei alla forbice 6.000 euro – 10.000 euro al metro quadro.
Piuttosto importanti, infine, gli sconti mediamente ottenibili in sede di conclusione delle trattative, molto spesso rappresentati da “tagli” in doppia cifra sugli importi originari.