In Italia non c’è solo difficoltà ad onorare ogni mese la rata del mutuo, ma anche a pagare il canone di affitto. Anzi, in percentuale, sono più in difficoltà le famiglie che non vivono in una casa di proprietà rispetto a quelle che invece hanno acquistato l’abitazione con un finanziamento immobiliare. I nuclei familiari in affitto che sono infatti in difficoltà ogni mese a causa del canone, spesso elevatissimo, sono circa il 50%, e sono ben cinquantamila quelli che, solo nel 2010, rischiano di essere sfrattati perché non riescono a saldare il canone di locazione.
A fornire queste stime, anche in base alle conferme provenienti da un ultimissimo Rapporto di Nomisma, è il Sunia, Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari, che è tornato a ribadire la necessità non solo di prorogare le sospensioni sugli sfratti, estendendole anche ai casi di sfratti per morosità, ma di mettere a punto una Legge in grado di arrestare l’ascesa dei costi dell’affitto e di far diminuire i prezzi visto che oramai quella abitativa sta diventando sempre di più una emergenza sociale.
D’altronde quasi sempre in una casa non di proprietà ci vivono le fasce più deboli della popolazione, ovverosia quelle che non hanno le possibilità per poter acquistare una casa o che comunque non hanno i necessari requisiti richiesti dal canale bancario magari perché in famiglia si sbarca il lunario lavorando in nero. Non a caso, il Sunia sottolinea come il 20% di chi vive in una casa in affitto ci abiti da solo, mentre addirittura il 67% del totale dei nuclei familiari in affitto vive di un unico reddito, e considerando i livelli raggiunti dai canoni di locazione, la situazione è estremamente drammatica se la famiglia è composta da quattro o più componenti.
E considerando a quanto in media ammonta il reddito di una famiglia che vive in affitto, il caso è lampante; il 77,1% delle famiglie ha un reddito che non supera i 20 mila euro all’anno, mentre solo il 19,6% delle famiglie ha un reddito annuale compreso tra i 20 mila ed i 30 mila euro. Ma il reddito si abbassa ulteriormente nei grandi centri cittadini, dove il 24,5% delle famiglie va avanti con un reddito addirittura inferiore ai 10 mila euro.