Stati Uniti, il segmento delle case usate - che costituisce la maggioranza del mercato immobiliare americano - continua a mostrare ottimi segni di ripresa.
Le vendite di proprietà immobiliari ad uso abitativo non nuove negli Stati Uniti sono cresciute, nel mese di novembre, ad un ritmo superiore alle attese degli economisti. La soglia conseguita da questo segmento del mercato immobiliare nordamericano è inoltre la più elevata dal mese di febbraio 2007, e per diversi osservatori rappresenta in maniera definitiva l’intrapresa strada di una definitiva ripresa del locale real estate.
Stando ai dati comunicati dalla National Association of Realtors, infatti, gli acquisti di proprietà immobiliari ad uso non abitativo negli Stati Uniti sono cresciuti del 7,4% a una quota annualizzata pari a 6,54 milioni di unità; nel mese di ottobre, invece, la quota annualizzata delle vendite di case usate si fermò a 6,09 milioni di unità.
Diminuisce, invece, il prezzo medio al quale si concludono le trattative immobiliari. Il valore dell’operazione è infatti diminuito del 4,3% rispetto al mese di novembre del 2008, per una contrazione che tuttavia si rivela essere la più lieve dal mese di novembre 2007.
Nel suo report, la National Association of Realtors si sofferma sulle cause che stanno contribuendo al miglioramento dell’andamento del mercato immobiliare statunitense, per lo meno per ciò che concerne questo segmento relative alle proprietà non nuove. Tra le principali determinanti citate nell’analisi, il livello minimo dei tassi di interesse applicati dagli istituti di credito ai finanziamenti, o ancora le attuali entità dei prezzi delle case.
Non sottovalutabile, infine, è per la National Association of Realtors il contributo offerto dalle agevolazioni fiscali previste dall’amministrazione governativa. Preoccupa, di contro, il presumibile andamento del tasso di disoccupazione. Le condizioni del mercato del lavoro negli Stati Uniti non sono infatti certamente rosee, sebbene probabilmente lo scenario futuro del breve termine si colorerà di tinte meno scure di quanto previsto al termine dell’estate. È ad ogni modo ragionevolmente certo il permanere di un tasso in doppia cifra per tutto il primo semestre.