Bloomberg News sostiene che nel primo semestre del 2010 la ripresa del mercato immobiliare americano comincerà con un buon ritmo.
È appena stato pubblicato un interessante report ad opera di Bloomberg News sul futuro presumibile andamento del mercato immobiliare statunitense, e in particolar modo sul livello dei prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo. Il media americano si è preso la briga di chiedere a 29 economisti cosa ne pensassero dei primi mesi del 2010 in ottica real estate, e i risultati sono stati in alcuni casi controtendenti rispetto all’opinione della maggioranza degli economisti.
Ciò che emerge dal report è infatti che la fiducia dei cittadini, e in particolar modo dei proprietari di casa, sarà certamente destinata a salire nel corso del primo semestre dell’anno appena cominciato, in virtù dell’impressione di un diradarsi della fase più negativa della peggior recessione dagli anni ’30 ad oggi. A prevalere è, insomma, sempre più un ottimismo sulla ripresa economica locale e, tra essa, del mercato immobiliare.
Nel corso dei primi mesi del 2010 i prezzi delle case negli Stati Uniti rallenteranno in maniera definitiva la propria contrazione, per poi riprendere la strada della crescita in modo lieve e graduale, ma continuo. Il report ricorda poi l’attuale andamento dei prezzi, che nelle 20 principale aree metropolitane del Paese nordamericano ha subito un decremento del 7,1% ad ottobre rispetto allo stesso mese dello scorso anno.
Se il dato relativo al mese di ottobre dovesse essere confermato anche dall’ultima revisione di stima ufficiale, si tratterebbe della diminuzione su base annua meno significativa dal 2007, e potrebbe dar man forte a coloro che pensano che la crisi sia oramai superata, almeno nella sua parte più grigia.
Ma probabilmente, a dare una spinta alla crescita della fiducia dei proprietari di casa del nord America è anche l’ultimo dato relativo al mercato del lavoro, con un tasso di disoccupazione che – per certi versi – ha conosciuto un primo decremento. Certo è che la situazione occupazionale statunitense è prevista in grande difficoltà per (almeno) tutto il primo semestre del 2010, ma in un bicchiere mezzo pieno è pur sempre un dato di parziale soddisfazione.