A Lecco, come nel resto d'Italia, si sono allungati i tempi medi di vendita delle case. Diminuisce lievemente il numero delle compravendite immobiliari.
Continuiamo a parlare dell’andamento delle varie aree del mercato immobiliare italiano grazie alla pubblicazione degli interessanti report di Tecnocasa. Il gruppo immobiliare, uno dei principali operanti nella Penisola, è infatti solito riportare i trend delle singole zone d’Italia, evidenziando anche il singolo andamento rionale o per quartiere, ed estendendo poi la materia d’approfondimento al resto della Provincia.
Senza voler eccedere nella pubblicazione dei dettagli (per leggere i quali si rimanda alla fonte originaria, disponibile contattando la stessa società che ha condotto il report) si può tuttavia riscontrare sinteticamente quale è stato l’andamento del mercato immobiliare di Lecco – l’area della quale ci occuperemo oggi – nell’arco dell’ultimo periodo disponibile per confronti, il primo semestre del 2009.
Già scorgendo i primi dati riassuntivi redatti da Tecnocasa ci accorgiamo che il trend immobiliare di Lecco è molto simile a quello di zone con uguale caratteristica demografica del resto d’Italia. Sul fronte delle compravendite immobiliari, infatti, si registra una sostanziale diminuzione che – nonostante sia più lieve di altre aree ben più colpite dalla crisi di settore – non può che essere ricondotta alla presenza di un’offerta caratterizzata da prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo troppo elevati.
Oltre alla diminuzione nel numero delle compravendite, si registra anche un leggero incremento dei tempi medi di vendita, che si è tuttavia riusciti a contenere in archi temporali inferiori rispetto al resto della Regione.
Sul fronte degli sconti ottenibili in sede di conclusione delle trattative, invece, come accade nel resto della Penisola la riduzione dei prezzi rispetto a quelli originariamente proposti alla vendita non raramente supera il 10%, assestandosi tuttavia mediamente al di sotto della doppia cifra.
Infine, per quanto concerne le singole tipologie immobiliari, il segmento che sembra resistere meglio alle difficoltà generali sono i bivani e i trivani, con un investimento che si aggira tra un minimo di 170 mila euro e un massimo di 200 mila euro.